La “nuova Tim” farà perno su NetCo e ServCo. Il cda ha approvato il piano industriale 2022-2024 (QUI LE SLIDE SUL PIANO) e ha dato mandato all’Ad Pietro Labriola di portare avanti il progetto esecutivo della riorganizzazione che sarà presentato entro la semestrale. I dettagli della “Tim out of the box” – così viene chiamato il progetto internamente, ha detto l’Ad Labriola stamattina in conference call con la stampa – saranno svelati a giugno. Labriola ha spiegato il piano si sviluppa in due step: il primo riguarda i quattro business infrastruttura, Brasile, consumer e aziende. Poi entro giugno “prima della chiusura della semestrale si tonerà a verificare se sia opportuno lavorare a questo progetto con la creazione di due legal entities” Netco e Servco.
In NetCo è previsto il conferimento degli asset di rete fissa, delle attività wholesale domestiche e quelle internazionali di Sparkle. In ServCo andranno Noovle, Olivetti, Telsy , il busines consumer e Tim Brasil. L’Ad: “Evoluzione che abbiamo disegnato sarà discontinuità positiva. Stiamo giocando un ruolo da front-runner nel settore delle Tlc, ci aspettiamo che altri seguano il nostro esempio”.
NetCo: rete fissa, attività wholesale domestiche e Sparkle
Tim prevede di accelerare il roll out Ftth, realizzato da FiberCop, raggiungendo il 60% delle unità immobiliari tecniche a livello nazionale entro il 2026 con un incremento di circa 3 punti percentuali rispetto al precedente obiettivo (senza tener conto degli effetti attesi dalla partecipazione alla gara “Italia 1 Giga” per il finanziamento pubblico di nuove infrastrutture a 1Gbit/s).
Alla luce di questa accelerazione il 2022 registrerà il picco degli investimenti, seguito da una progressiva riduzione a un livello inferiore al 15% dei ricavi nel medio termine.
“NetCo potrà competere con maggior efficacia nel mercato wholesale e cogliere nuove opportunità, tra cui maggiore flessibilità regolamentare prevista dal Codice delle comunicazioni elettroniche a vantaggio dei ‘pure-player’ wholesale. È lecito attendersi che di questo scenario possano beneficiare anche le attività retail di ServCo”, sottolinea l’azienda.
Cdp-Open Fiber il partner più interessante
“Dal punto di vista della rete – ha puntualizzato Labriola – se dobbiamo perdere l’integrazione verticale non possiamo controllare l’azienda e dobbiamo cercare dei partner. Abbiamo da un lato un potenziale partner industriale che potrebbe essere Cdp con Open Fiber, dall’altra potremmo avere anche dei partner finanziari che hanno interesse su questa attività. In Brasile lo abbiamo fatto. Cassa depositi e prestiti (Cdp), con Open Fiber, è chiaramente il partner industriale più interessante per Tim sul fronte della rete. Sta poi a loro fare le opportune verifiche e analisi, per fare discussioni più pragmatiche e spiegare le eventuali efficienze di tale operazione”.
ServCo: rete mobile, Noovle, Olivetti Tesly e Tim Brasil
Sul fronte Enterprise sono incluse le attività commerciali delle digital companies Noovle, Olivetti e Telsy. “Tim facendo leva sulla sua posizione di leadership presso Pubblica Amministazione e grandi clienti e su una selling proposition end to end unica e distintiva, punta a guadagnare quote in un mercato in crescita grazie alla spinta verso i servizi digitali: Cloud (ad un ritmo del 15% annuo), IoT (+10%) e Cybersecurity (+10%). Un approccio da “Tech-company”, sempre più integrato, anche organizzativamente, come un “one-stop-shop”, valorizzerà pienamente l’unicità delle competenze e degli asset del Gruppo, cogliendo anche le opportunità del Pnrr, tra cui la realizzazione del Polo Strategico Nazionale nel Cloud”.
Riguardo alle attività commerciali nel mercato retail Consumer e Sme (Small and Medium Business) il piano prevede, “in un contesto di crescita dell’ultrabroadband, un rafforzamento del posizionamento premium di Tim e una rifocalizzazione dei canali commerciali sul core business e sulla protezione della base clienti esistente. Si continuerà a puntare sulla convergenza, lavorando sul miglioramento dei margini e sulle opportunità offerte dal programma voucher, anche in termini di upgrade tecnologico”.
Tim Brasil manterrà la sua focalizzazione su una strategia di valore e trarrà un’ulteriore spinta alla crescita dall’integrazione degli asset di Oi, continuando nel suo percorso verso una ‘Next Gen Telco’.
Kkr, a breve la decisione
“Con la finalizzazione del piano industriale di Tim, gli advisor finanziari e legali del Consiglio di Amministrazione hanno ricevuto tutti gli elementi rilevanti e necessari per valutare la Manifestazione d’interesse indicativa e non vincolante di Kkr Questa analisi sarà conclusa rapidamente. Una volta completata, il Consiglio si riunirà per valutare le determinazioni di competenza e decidere i passi successivi in merito”, si legge nella nota. L’Ad Labriola sottolinea che “i fondi devono trovare remunerazione, si aspettano di generare più valore di 0,5 per azione. La legittima sfida nostra è vedere come estrarre valore, anche nella stessa modalità che loro immaginavano. Dobbiamo farlo nei prossimi mesi, e sarò cauto nel dire che genererà più valore, questo lavoro nelle prossime settimane servirà per confermare” questi aspetti “e dovrà avere il supporto degli advisor”,
Inwit: consorzio guidato da Ardian presenta offerta di acquisto vincolante
Tim informa di aver ricevuto da un consorzio di investitori istituzionali guidato da Ardian, un’offerta vincolante per l’acquisto del 41% del capitale sociale della holding Daphne 3 che detiene il 30,2% del capitale sociale di Inwit
L’operazione proposta è strutturata in modo da non far sorgere alcun obbligo di Opa ed è soggetta ad una serie di condizioni sospensive. Il Consiglio di Amministrazione di Tim, valutando positivamente l’offerta, ha dato mandato a Pietro Labriola, di negoziare l’accordo.
Inwit intanto ha sottoscritto l’accordo che modifica la sua linea di credito revolving da 500 milioni di euro, parte dell’operazione di finanziamento a supporto della fusione con Vodafone Towers. Tra le novità, l’estensione della scadenza del finanziamento di 2 anni, prorogandola così al 2027 con conseguente miglioramento nella flessibilità finanziaria della società, migliori condizioni contrattuali e l’inserimento di indicatori di sostenibilità. A coordinare il percorso, Bbva e Mediobanca in qualità di Global & Sustainability Coordinators che insieme a Banco Bpm, BofA Securities, Bnp Paribas e Bnl, Credit Agricole Group, Hsbc, Intesa Sanpaolo, Smbc ed UniCredit, si confermano lender del pool del finanziamento.
“Perseguire un modello di business sostenibile significa per noi portare avanti un impegno preso con un’intera comunità, in coerenza con il nostro Piano di Sostenibilità, pienamente integrato nella nostra strategia industriale – commenta Giovanni Ferigo, Amministratore Delegato di Inwit – La finanza guarda sempre più ai criteri ESG come garanzia della capacità delle aziende di creare valore nel lungo periodo, e l’accordo appena firmato dimostra ancora una volta la validità del nostro percorso”.
I target finanziari 2022-2024
- • Ricavi di Gruppo da servizi previsti in leggera crescita nel periodo di piano
• Ebitda di Gruppo atteso stabile nel periodo di piano
• Ebitda After Lease di Gruppo atteso in leggero calo (l’acquisizione degli asset di Oi impatta i canoni di leasing nel periodo di piano e questo impatto sarà assorbito solo dopo l’arco temporale di piano)
• Capex di Gruppo previsti a circa 4,0 miliardi di euro nel 2022, circa 3,9 miliardi di euro nel 2023 e circa 3,8 miliardi di euro nel 2024
• Domestic Capex inferiori al 15% dei ricavi nel medio-lungo termine
• L’indebitamento netto di Gruppo 2022 sarà influenzato da pagamenti non ripetibili per un totale di 3,7 miliardi di euro, in particolare per l’acquisizione dello spettro in Italia e in Brasile e l’acquisizione degli assets di Oi, il cui impatto sul leverage sarà completamente assorbito entro il 2025
Occupazione, saranno incentivate le uscite volontarie
Sul fronte organizzativo il nuovo modello basato sul lavoro agile sarà accompagnato da un piano triennale per la gestione del personale che, in continuità con gli anni precedenti, applicherà strumenti in grado di garantire l’occupazione e di incentivare uscite volontarie e pensionamenti anticipati.
I conti del 2021: perdita di 8,7 miliardi
Perdita da 8,7 miliardi per il gruppo Telecom Italia nel 2021. Un dato che stamattina in apertura di Borsa ha fatto crollare il titolo con grande tasso di volatilità. Le azioni hanno lasciato sul terreno oltre il 15% fino ad arrivare a un minimo di 0,2877 euro.
Ricavi a 15,3 miliardi, in lieve flessione – del -1,9% anno su anno. Ma l’ebitda organico scende di ben 9,6 punti percentuali che l’azienda attribuisce all’effetto della pressione competitiva ma anche al ritardo del piano voucher e dei costi di startup delle digital companies. L’indebitamento finanziario netto after lease è pari a 17,6 miliardi in calo di 1 miliardo in un anno a fronte di investimenti in crescita del 14,1% per accelerare lo sviluppo della fibra, del cloud e del calcio in streaming. Il risultato netto attribuibile ai soci della controllante è negativo per 8,7 miliardi, dopo la svalutazione del goodwill pari a 4,1 miliardi domestico e lo stralcio delle attività per imposte anticipate pari a 3,8 miliardi. Ambedue le partite sono Non Cash Items.
Riguardo alla rete in fibra prosegue l’attività di sviluppo della rete Ftth da parte di FiberCop, che ha aumentato la copertura delle unità immobiliari del 36% nell’ultimo anno. Il Gruppo Tim ha portato la banda larga a circa il 94% delle linee fisse. Riguardo alla cloud company Noovle i ricavi sono aumentati del 20%, in linea con gli obiettivi di piano.
L’Assemblea convocata il 7 aprile
Il Consiglio di Amministrazione ha convocato l’Assemblea degli azionisti ordinari per il 7 aprile. L’Assemblea, oltre all’approvazione del bilancio 2021, è chiamata ad approvare la Relazione sulla remunerazione.
La cooptazione di Pietro Labriola quale consigliere di amministrazione scade con la prossima Assemblea, a cui sarà proposto di confermarlo per la durata residua del mandato consiliare (fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023). All’Assemblea sarà proposta l’approvazione di un piano di stock options di durata triennale.
Articolo originariamente pubblicato il 03 Mar 2022