LA NOMINA

Tim, Elisabetta Romano a capo della rete

La manager mantiene anche l’incarico di Ad di Sparkle. Si va avanti sul dossier rete unica, la conferma di Cdp. Arriva il closing per la cessione del controllo di Inwit ad Ardian. Accordo con Dazn, cade l’esclusiva: i match di serie A potranno essere distribuiti anche su altre piattaforme diverse da TimVision

Pubblicato il 04 Ago 2022

elisabetta-romano

Elisabetta Romano è la nuova responsabile della funzione Chief Network Operations & Wholesale Office di Tim. A ufficializzare la nomina è stato il consiglio d’amministrazione dell’operatore guidato da Pietro Labriola, che nella stessa seduta ha approvato la relazione finanziaria della società al 30 giugno 2022. Elisabetta Romano, che manterrà l’incarico di Ad di Sparkle, prende il posto di Stefano Siragusa, che “lascerà in via consensuale il Gruppo – si legge in una nota di Tim – per intraprendere nuove opportunità professionali”.

“A Stefano Siragusa – sottolinea la nota – va il più sentito ringraziamento per l’importante lavoro svolto e per i risultati di particolare rilievo raggiunti, oltre che per il significativo contributo manageriale assicurato nell’interesse dell’azienda e del Gruppo”.

Elisabetta Romano ha alle spalle una importante esperienza nel settore delle Telecomunicazioni e Media, sviluppata sia in Italia che in scenari internazionali, e si qualifica come “key manager” nell’organigramma aziendale.

Il dossier rete unica

Nella conference call del 4 agosto l’Ad di Tim torna sul dossier rete unica: “Come detto in una intervista dall’Ad di Cdp Equity Pierpaolo Di Stefano, responsabile di questa trattativa, le cose stanno procedendo e il contesto politico non blocca l’attività”. “Si ritiene che una unica rete sia lo scenario migliore per tutte le parti – prosegue Labriola citando le parole di Di Stefano – quindi si cercherà di fare una offerta non vincolante inizialmente, poi vincolante in seconda battuta. Le società poi faranno le valutazioni sulla base dell’offerta”.

Nel suo intervento Labriola sottolinea anche di avere la sensazione che sulle operazioni di consolidamento nel campo delle Tlc il vento “stia cambiando”: il piano rete unica che Tim sta discutendo con Cdp e gli altri soci è stato infatti condiviso con l’Antitrust europeo: “La discussione con l’antitrust è solo generale, perché non abbiamo tutti i dettagli per parlarne, ma è importante dire che c’è una nuova ondata in Europa a proposito di una visione diversa per il consolidamento del mercato. Quello che è successo in Spagna la settimana scorsa sarà una sorta di test per vedere se c’è un cambiamento nelle autorità antitrust a livello europeo, se si vedrà in modo diverso il consolidamento in Europa”. Il riferimento al mercato spagnolo è al merger Orange-MAsMovil, che da pochi giorni hanno annunciato il closing dell’operazione che porterà alla creazione della più grande società di telecomunicazioni spagnola per numero di clienti di telefonia mobile e banda larga, unendo il secondo e il quarto operatore iberici.

Pefezionata la cessione del controllo di Inwit ad Ardian

Intanto Tim e Ardian sono arrivate al closing dell’operazione che era stata annunciata il 14 aprile e che prevede la cessione a un consorzio di investitori guidato da Ardian di un’ulteriore quota del 41% della holding Daphne 3, che detiene una partecipazione del 30,2% nella tower company Inwit. A seguito del perfezionalemtno della cessione il consorzio guidato da Ardian detiene il 90% del capitale sociale di Daphne 3 e ne ha il pieno ed esclusivo controllo, mentre TIM ha mantenuto una quota del 10% della holding.

“L’operazione – spiega Tim in una nota – si basa su una valutazione delle azioni Inwit pari a 10,4275 euro per azione. Il corrispettivo pagato a TIM è pari a circa 1,3 miliardi di euro. Tim ha altresì ricevuto il rimborso del prestito di circa 200 milioni di euro concesso al consorzio al momento della costituzione di Daphne 3. L’operazione – spiega l’operatore – è stata completata nel rispetto delle normative Antitrust e Golden Power”.

“Tim e il consorzio hanno inoltre sottoscritto un nuovo patto parasociale che riconosce a Tim alcuni diritti di governance di minoranza, sia su Daphne 3 che su Inwit, a tutela del proprio investimento, come è prassi in operazioni di questa natura”, conclude la nota.

Dell’operazione ha parlato durante la conference call con gli analisti di questa mattina anche Adrian Calaza, Chief financial officer di Tim, inquadrandola nel quadro più generale della liquidità: “Abbiamo chiuso nella terza settimana di luglio l’accordo per il prestito da 2 mld con Sace – afferma – ma l’altro cash importante arriva dalla vendita della nostra quota in Daphne 3, che controlla Inwit. Questo sta succedendo oggi perché c’è la chiusura proprio stamattina, e ci porterá altri 1,5 mld di euro. Pensiamo di essere in un’area abbastanza tranquilla in termini di cash – conclude Calaza – perchè anche considerando i pagamenti da fare per le frequenze 5G a settembre termineremo l’anno con una liquidità sufficiente che coprirà la scadenza del debito fino al 2024. Francamente oggi pensiamo che con questo livello di liquidità e con le azioni intraprese e le altre prima della fine dell’anno siamo tranquilli per quanto riguarda la liquidità”.

L’accordo raggiunto con Dazn

Cade l’esclusiva a vantaggio di TimVision per la distribuzione delle partite del campionato di Serie A, che potranno essere trasmesse anche da piattaforme: Dazn potrà così portare i propri contenuti anche su piattaforme terze. “Il contratto – spiega Tim in una nota – migliorerà le opzioni disponibili per i clienti Tim. Grazie al nuovo assetto contrattuale – conclude l’operatore – si raggiunge l’obiettivo di distribuire i diritti su una pluralità di piattaforme nell’ottica di realizzare un modello economico più sostenibile e soggetto a minore volatilità”.

Secondo l’analisi di Dazn l’accordo “guiderà l’ulteriore crescita del leader dello streaming sportivo nel mercato italiano, tra i più importanti in Europa, garantendo una distribuzione capillare dei contenuti e il raggiungimento del maggior numero possibile di appassionati di sport”.

“Grazie a questo accordo, i costi dei contenuti del calcio potranno essere sostenuti da più piattaforme e si potrà raggiungere un sistema economicamente più sostenibile – afferma l’Ad di Tim Pietro Labriola – I clienti di TIM potranno continuare a seguire le partite del Campionato di Serie A TIM attraverso TimVision, la piattaforma streaming più ricca sul mercato italiano e che offre la possibilità di vedere i contenuti di DAZN anche su digitale terrestre”.

“TIM è un partner strategico dal punto di vista tecnologico e di distribuzione sin dal nostro arrivo in Italia e continuerà a esserlo – aggiunge Stefano Azzi, ceo di DAZN Italia –  Oggi nel mondo si stima che quasi la metà dei tifosi segua in diretta streaming un evento sportivo. Rimaniamo focalizzati affinché il nostro core business si sviluppi in maniera sempre più strutturata. La modifica dell’accordo tra Dazn e Tim va esattamente in questa direzione: permettere l’ulteriore ampliamento delle modalità di accesso per gli utenti e continuare a perseguire la nostra ambizione di offrire contenuti sportivi live e on demand a un numero sempre crescente di tifosi in modo semplice, flessibile e innovativo. Dazn è una società aperta a valutare tutte le ipotesi strategiche che ci consentano di diventare la principale destinazione sportiva per i tifosi e di incrementare il business – conclude – È in quest’ottica che si inserisce la diversificazione delle partnership a cui stiamo lavorando e che va dai produttori di dispositivi connessi alle piattaforme che distribuiscono contenuti. Le partnership rappresentano una delle strategie di consolidamento per la crescita del nostro business”.

“Dazn sta contribuendo in maniera rilevante alla diffusione della ‘cultura digitale’ degli italiani, aumentando l’attitudine all’uso delle nuove tecnologie – conclude Franco Bernabé, senior strategic advisor di Dazn Italia – Un cambiamento epocale reso possibile grazie alla collaborazione strategica avviata anche con le telco e gli avvenimenti che hanno portato, in questi mesi, ad un aumento della qualità dell’esperienza”.

Il curriculum di Elisabetta Romano

Prima di approdare, il sei agosto 2020, alla guida di Sparkle, la società del gruppo specializzata nel campo dei cavi sottomarini, Elisabetta Romano era già in Tim da due anni: il suo ingresso in azienda risale infatti al primo luglio 2018 come Chief Technology officer, con la responsabilità di assicurare a livello di Gruppo l’innovazione tecnologica, l’evoluzione delle Reti e dell’Information Technology a sostegno del percorso di trasformazione digitale. Nel novembre 2019 sarà poi nominata responsabile della funzione Chief Innovation & Partnership Office, a diretto riporto dell’AD.

La carriera di Elisabetta Romano inizia nel 1987 da software developer per Alcatel, per diventare poi rapidamente system engineer e a seguire head of system engineer. Nel 1998 l’ingresso in Ericsson, dove nel 2012 viene nominata head of Operations Support Systems a Stoccolma. Nel 2015 prenderà poi la responsabilità della divisione Tv & Media, con sede a Santa Clara in California, per passare nel 2017 alla guida della divisione Core Network, dipartimento focalizzato sullo sviluppo dei servizi di connettività, in particolare quelli legati al broadband mobile connesso alla tecnologia 5G.

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