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Tim, entra Poste esce Cdp. Focus su Iliad e sul dossier rete unica



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Cassa depositi e prestiti cede la propria quota a Poste: colpo di acceleratore per il dossier Fibercop-Open Fiber? Intanto i riflettori si spostano tutti su Iliad: la società vuole fino al 35% di Tim

Pubblicato il 17 feb 2025



Tim

“Un investimento di natura strategica, con la finalità di creare sinergie tra le aziende e favorire, con tutti gli attori interessati, il consolidamento del mercato delle telecomunicazioni in Italia”: così in una nota Poste Italiane ha annunciato l’acquisizione da Cassa deposito e prestiti della quota in Tim pari al 9,81% cedendo al contempo a Cdp il 3,78% in Nexi che fa salire al 18,25% la quota di Cassa nella banking company (Cdp detiene anche il 35% di Poste Italiane).

Cdp e il dossier rete unica

Cassa depositi esce dunque di scena e c’era in fondo da aspettarselo a seguito della cessione della rete Tim a Kkr e Mef e ora di quella di Sparkle a Retelit (che fa capo al fondo Asterion) e Mef. Cassa entrò in Tim nel 2018 “a supporto delle infrastrutture strategiche nazionali”. Ma lo scenario è profondamente mutato. Cdp detiene inoltre il 60% di Open Fiber (il 40% è di Macquarie) e l’uscita da Tim può essere letta anche come il segno di un’accelerata sul dossier rete unica, ossia sul piano di integrazione degli asset di Fibercop con quelli di Open Fiber.

Dai francesi di Vivendi ai francesi di Iliad

Per quel che riguarda Poste l’ingresso in Tim è anche un segnale chiaro del Governo di voler mantenere un presidio forte nella telco, un pezzo di ’”italianità” viste lo scenario che si va prefigurando: Iliad è intenzionata non solo a entrare in Tim ma ad acquisirne una quota fino al 35%. E anche il fondo Cvc vuole essere della partita. Di francesi in francesi dunque: uscirebbe Vivendi ed entrerebbe Iliad, ma non è da escludersi che Vivendi mantenga una quota nella telco. Alcuni analisti ritengono però improbabile l’operazione Iliad a seguito dell’ingresso di Poste in Tim. E c’è chi prefigura una virata su WindTre. Secondo Ing c’è la possibilità che Ck Hutchison Group Telecom sia disposta a vendere WindTre a Iliad, se c’è accordo sul prezzo. “Non saremmo nemmeno sorpresi se Ck Hutchison vendesse alcune attività più piccole in Europa al private equity o attraverso un’Ipo. Lo stesso vale per altri operatori”, notano gli analisti.

La partita del consolidamento

Si va prefigurando dunque un doppio scenario sul fronte del consolidamento. L’ingresso di Poste in Tim non è dirimente, è su Iliad che sono puntati i riflettori ossia sulla possibilità concreta di portare a tre il numero di operatori mobili in Italia dopo l’operazione Fastweb-Vodafone. Sul fronte della rete fissa l’operazione Fibercop-Open Fiber porterebbe invece alla nascita di un soggetto unico wholesale sul fronte della rete fissa spostando la competizione di mercato tutta sulle aree nere e andando a concentrare l’attività della newco su quelle bianche e grigie dove c’è ancora molto lavoro da fare per chiudere i gap.

Tim entra nel mercato dell’energia

Intanto Tim fa il suo ingresso nel mercato delle utility e lancia Tim Energia, l’offerta luce pensata per rispondere alle esigenze di consumo di commercianti, professionisti e piccole e medie imprese.

L’offerta nasce grazie a una partnership strategica con il fornitore Axpo Italia S.p.A., società del gruppo svizzero Axpo, attivo in 40 mercati internazionali e con oltre 100 anni di esperienza nello sviluppo di soluzioni energetiche innovative per un futuro sostenibile.

“Vogliamo che i nostri clienti ci considerino un partner sempre più importante, che offre servizi ad alto valore aggiunto, in grado di supportarli nel business di tutti i giorni – ha dichiarato Andrea Rossini, Chief Consumer, Small & Medium and Mobile Wholesale Market Officer di Tim -. Con questo accordo al fianco di Axpo entriamo nel mercato dell’energia con soluzioni pensate per le piccole e medie imprese. Questa partnership ci permetterà di offrire non solo le migliori soluzioni di connettività e tecnologie, ma anche un servizio su misura dedicato all’energia proveniente da fonti sostenibili, che le aiuti ad affrontare con successo le sfide del mercato”.

In particolare, le pmi e i professionisti che sottoscriveranno Tim Energia potranno accedere ad un’offerta energetica affidabile, semplice e vantaggiosa, con energia 100% certificata come proveniente da fonti rinnovabili grazie alle Garanzie d’Origine del Gestore dei Servizi Energetici.

L’iniziativa rappresenta un ulteriore tassello nella strategia ‘Customer Platform’ del Gruppo Tim, finalizzata ad offrire ai propri clienti servizi a maggior valore aggiunto sempre più evoluti: da oggi Tim accompagnerà le imprese anche nelle scelte di consumo energetico sostenibile, oltre che nel processo di trasformazione digitale attraverso le più innovative soluzioni di connettività, intelligenza artificiale, cloud, cybersecurity e IoT.

Le imprese potranno scegliere tra l’offerta Flex, a prezzo indicizzato, che segue l’andamento del mercato, garantendo la massima flessibilità, oppure l’offerta Fix, a prezzo fisso per 24 mesi, ideale per chi desidera maggiore stabilità e protezione dalle oscillazioni del mercato. In occasione del lancio del servizio, ai clienti Tim Energia sarà riservato un vantaggio esclusivo, offrendo uno sconto di 50 euro/anno in bolletta.

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