Luigi Gubitosi lascia Tim. Questo l’esito dopo quasi 6 ore di Cda. Un esito da molti considerato scontato. Ieri il manager – al timone dell’azienda dal 2018 – aveva rimesso le deleghe nelle mani del Consiglio.
Il presidente Salvatore Rossi assume le deleghe “strategiche” in attesa della nomina del nuovo amministratore delegato. All’attuale ceo di Tim Brasil Pietro Labriola l’incarico di direttore generale. (QUI IL CURRICULUM DI PIETRO LABRIOLA)
Vivendi dunque la spunta: i francesi da tempo chiedevano un cambio al vertice a causa dei risultati – considerati insoddisfacenti – portati a casa da Gubitosi. La revisione al ribasso della guidance 2021 e l’annuncio di un nuovo piano di riorganizzazione a comprovare la situazione difficile in casa Tim. E a peggiorare la situazione anche il “flop” dell’operazione Dazn, almeno fino ad oggi: non ci sono numeri ufficiali ma non è mai stata smentita la voce secondo cui il livello degli abbonamenti sarebbe al di sotto delle aspettative. E a far traboccare il vaso la manifestazione di interesse da parte di Kkr per rilevare il 100% delle azioni ordinarie e di risparmio (il fondo punta ad almeno il 51%) portata sul tavolo del cda straordinario appena una settimana fa dopo che 11 consiglieri avevano chiesto la convocazione di un cda straordinario, quello odierno, manifestando preoccupazione sull’andamento dei conti in vista della preparazione del piano strategico 2022-2024 la cui approvazione è fissata al prossimo mese di febbraio. E l’offerta di Kkr sarebbe stata considerata da alcuni la “mossa” estrema di Gubitosi che ieri, nella lettera al Consigli,o è intervenuto proprio sulla questione giudicando le accuse “false e fuori luogo”.
La nota di Tim a seguito del Cda
Ecco la nota integrale emessa da Tim a seguito del board odierno.
Il Consiglio di Amministrazione di Tim riunitosi oggi sotto la presidenza di Salvatore Rossi, ha preso atto della remissione delle deleghe da parte del dottor Luigi Gubitosi e, avendola accettata, ha deliberato di revocare Luigi Gubitosi dalle cariche di Ceo e Direttore Generale della Società e dai relativi poteri, procedendo, quindi, ad un riassetto della governance e alla riallocazione delle deleghe. Il Dott. Luigi Gubitosi rimane consigliere di amministrazione. Gubitosi detiene n. 3.957.152 azioni Tim.
Il Presidente Salvatore Rossi, a nome dell’intero Consiglio di Amministrazione, esprime il suo ringraziamento più sentito per il lavoro svolto al Dott. Gubitosi.
Su proposta del Comitato Nomine e Remunerazione, in applicazione del Piano di successione della Società, il Consiglio ha deliberato di nominare come Direttore Generale, Pietro Labriola, che manterrà la carica di Ceo della controllata TIM S.A., determinandone attribuzioni, facoltà e poteri, in modo da garantire assoluta continuità e stabilità nella gestione aziendale. Le suddette deliberazioni sono soggette alle comunicazioni e determinazioni di tutte le Autorità ed altri soggetti coinvolti.
Al contempo al Presidente Salvatore Rossi sono state attribuite responsabilità e deleghe relative a Partnership & Alliances, Institutional Communications, Sustainability Projects & Sponsorship, Public Affairs, nonché la responsabilità di gestione degli assets e delle attività di Tim di rilevanza strategica per il sistema di difesa e di sicurezza nazionale.
Il nuovo assetto di vertice della società garantisce da subito, nell’interesse di tutti gli stakeholder, la piena operatività del Gruppo. Assicura, inoltre, in una fase così articolata una guida coesa, salda e determinata nella piena valorizzazione delle capacità operative della società e del posizionamento sul mercato, nel rispetto del ruolo di tutti gli azionisti e degli altri stakeholder coinvolti. La soluzione di governance individuata costituisce un passo essenziale del processo di Ceo Succession Planning, sul quale continua l’impegno del Consiglio nel suo insieme e, in particolare, del Comitato per le Nomine e la Remunerazione, assistito dall’advisor Spencer Stuart. Impegno teso a definire una leadership esecutiva di medio termine della società stabile e duratura, che tenga conto dell’evoluzione dell’assetto societario complessivo di Tim e del relativo perimetro di attività.
Pietro Labriola vanta un’esperienza professionale tutta spesa all’interno del settore delle telecomunicazioni. Negli ultimi 20 anni ha operato all’interno del Gruppo Tim in ruoli diversificati di crescente responsabilità fino ad assumere la guida complessiva delle attività del Gruppo in Brasile. L’assoluta internazionalità e la riconoscibilità come uno dei maggiori esperti delle tematiche relative al mondo delle telecomunicazioni e all’innovazione caratterizzano il suo profilo. Pietro Labriola non risulta in possesso di azioni Tim.
Il Presidente Rossi, ha dichiarato: “Esprimo a titolo personale e del Consiglio tutto, grande soddisfazione per la nomina di Pietro Labriola a nuovo Direttore Generale di Tim. Questa nomina mostra ancora una volta il valore del management della società e la capacità di valorizzare competenze, merito ed innovazione”. Dal canto suo Pietro Labriola ha espresso un sentito ringraziamento al Consiglio di Amministrazione per la fiducia dimostrata e ha assicurato il massimo impegno nell’accompagnare Tim nel suo percorso di svilupp
Per agevolare i processi interni in una fase di intenso lavoro, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di dotarsi di un Lead Independent Director, con le attribuzioni previste dal Codice di corporate governance di Borsa Italiana, chiamando ad assumere la carica la Consigliera Paola Sapienza.
Il Consiglio di Amministrazione, infine, in relazione alla manifestazione di interesse indicativa e non vincolante inviata da Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. (“KKR”), in data 19 novembre u.s. (la “Manifestazione d’Interesse”), riservandosi di valutare ogni opzione strategica nell’interesse della società e degli stakeholder ha istituito, su proposta del Comitato per il Controllo e Rischi un Comitato ad hoc costituito dal Presidente del Consiglio di Amministrazione e da quattro Amministratori Indipendenti: il Lead Independent Director e gli Amministratori Paolo Boccardelli, Marella Moretti e Ilaria Romagnoli.
Il comitato avvierà tempestivamente e svolgerà, con il supporto degli advisor che all’uopo provvederà ad incaricare, tutte le attività istruttorie propedeutiche all’analisi del contenuto della Manifestazione non vincolante. Le attività e istruttorie del comitato saranno condotte secondo le migliori prassi al fine di consentire al Consiglio di valutare compiutamente la portata, il contenuto, le condizioni e le conseguenze della Manifestazione non vincolante, nonché maturare e assumere, in maniera adeguatamente informata, le determinazioni in relazione alla stessa per quanto di propria competenza.
Come finirà l’Opa Kkr. Fitch: “Probabili implicazioni negative”
Come finirà l’operazione Kkr? Resterà in piedi? Tutto da vedersi. Peraltro in un report oggi gli analisti di Fitch hanno giudicato negativamente gli impatti: “Sulla base di recenti esempi di operazioni simili nel settore delle telecomunicazioni le strutture di finanziamento tendono ad avere una significativa componente di debito che aumenta la leva finanziaria a livelli coerenti con i rating nella categoria “B”. “Nel caso l’operazione andasse avanti rivaluteremmo il rating di Tim con probabili implicazioni negative”
Potrebbe schierarsi al fianco di Kkr la Cvc Capital Partners. Secondo quanto scrive Bloomberg la collaborazione “aiuterebbe a condividere l’onere finanziario per il più grande leveraged buyout in Europa”. Sempre secondo Bloomberg “le due due società di investimento hanno avuto colloqui esplorativi sulla possibilità di un’offerta congiunta”. Cvc starebbe “studiando già da diversi mesi una possibile acquisizione di Telecom Italia”. Riguardo a Advent International, “che era in trattative per collaborare con Cvc, ha messo da parte l’idea a causa della complessità della transazione e del sostegno percepito dal governo italiano per l’offerta Kkr”.
Il 29 novembre presidio dei sindacati al Mise
Cresce l’allarme dei sindacati e anche il malcontento. Slc Cgile, Fistel Cisl e Uilcom Uil in una nota congiunta annunciano che saranno in presidio al Mise lunedì 29 novembre a partire dalle 9.30, e davanti alle prefetture di tutta Italia “per urlare lo sdegno di fronte all’atteggiamento del Governo riguardo la vicenda della rete unica di Tlc e la situazione di forte conflittualità che è esplosa nuovamente nel Gruppo Tim. Evidentemente si sta pagando le scelte del “Governo dei migliori” che ha abbandonato la prospettiva del rilancio di un modello partecipato dallo Stato, quello del memorandum dell’agosto del 2020, a vantaggio del modello delle tante piccole reti dove lo Stato regala soldi ai privati, perde qualsiasi tipo di sovranità su un asset strategico come la rete ed aggrava il ritardo tecnologico del Paese. A noi tutto questo non sta bene! Chi sta decidendo di non decidere si assumerà la responsabilità dell’arretramento infrastrutturale del Paese e, soprattutto, delle migliaia di esuberi del settore che inevitabilmente queste scelte produrranno”.