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Tim, Gubitosi rimette le deleghe: “Accuse false e fuori luogo, mi dissocio. Su Kkr serve decisione serena”

La lettera inviata al Cda alla vigilia del board. L’Ad rimanda al mittente la “presunta vicinanza” al fondo americano e invita il Consiglio alla nomina urgente dei consulenti finanziari per prendere le opportune deliberazioni. “Il nostro dovere è tutelare gli interessi di tutti gli stakeholders e agire nel rispetto rigoroso delle regole per tutelare la stabilità della nostra Società”

Pubblicato il 25 Nov 2021

gubitosi

“Il nostro dovere è quello di tutelare gli interessi di tutti i nostri stakeholders, in particolare il mercato, di non privilegiare posizioni individuali e di agire nel rispetto rigoroso delle regole con rapidità per tutelare la stabilità della nostra Società”: si conclude così, con tanto di cordiali saluti, la lettera inviata al Consiglio di amministrazione da parte di Luigi Gubitosi alla vigilia del board convocato per domani. Una lettera dai toni concilianti solo in parte: il manager, al timone dell’azienda dal 2018, lancia la bomba e rimette le deleghe nelle mani del Consiglio:Se questo passaggio consentirà una più serena e rapida valutazione della non binding offer di Kkr, sarò contento che sia avvenuto”.

Nella missiva Gubitosi punta a sgombrare il campo da ambiguità e retropensieri: “Non posso tacere lo stupore generato da alcune posizioni assunte, mi permetto, quindi, di riassumere il mio pensiero”. Il manager oltre a considerare  “ovvio” che i soggetti interessati all’Opa di Krr sono tutti gli azionisti della società (l’offerta riguarda il 100% elle azioni ordinarie e di risparmio), specificando quindi che “il destinatario di una eventuale offerta non è la Società ma i soci che decideranno nella loro autonomia come comportarsi”, richiama lo stesso Cda ai propri compiti. “Il Consiglio di Amministrazione deve rigorosamente attenersi alle regole, atteso che non ha un ruolo attivo ma deve assicurare la trasparenza e corretta informazione al mercato. In particolare, ai sensi della normativa vigente, qualora l’Offerta venisse formalizzata, il Consiglio di Amministrazione dovrà con totale trasparenza consentire agli azionisti di valutare la convenienza dell’Offerta e la congruità del prezzo offerto”.

E ricorda il ruolo “fondamentale” degli amministratori indipendenti (con i loro consulenti) nel processo istruttorio: “Il Consiglio, a tempo debito, dovrà sulla base del lavoro degli amministratori indipendenti, emettere un comunicato che conterrà una valutazione degli effetti che l’eventuale successo dell’Offerta potrà avere sugli interessi della Società, sull’occupazione e sulla localizzazione dei siti produttivi”. In altre parole, ci tiene a puntualizzare “Il Consiglio deve agire nell’interesse di tutti i Soci e a tutela del mercato, e cioè anche degli azionisti di minoranza, e di tutti gli stakeholders (creditori, dipendenti, ecc..)”.

Gubitosi non le manda a dire riguardo al clima e alle posizioni in merito alla vicenda: “Atteggiamenti dilatori da parte del Consiglio, che possono essere interpretati come volti a difesa degli interessi di taluni azionisti, sono da evitare e sarebbero tali da ingenerare significative responsabilità sugli organi della Società. L’idea, ventilata da alcuni consiglieri, in occasione del Consiglio di Amministrazione del 21 novembre u.s., di non inserire il prezzo nel comunicato stampa o di non precisare le condizioni poste da Kkr, o addirittura l’interrogativo sull’opportunità di emettere un comunicato, dimostrano la totale mancanza di rispetto verso il mercato che non può appartenere alla cultura di Tim”. Respinte ai mittenti anche “le non troppo velate accuse che mi sono state rivolte in relazione alla mia presunta vicinanza a Kkr”, oltre ad essere” totalmente fuori luogo e false come ho ripetutamente fatto presente”, puntualizza Gubitosi, “non devono essere utilizzate strumentalmente per rallentare il processo di esame della indicazione di interesse, tentativo dal quale mi dissocio in modo netto”.

Gubitosi ricorda inoltre che “è urgente nominare i consulenti finanziari che aiutino il Consiglio a prendere le opportune deliberazioni e approvare la immediata concessione di un periodo di tempo ragionevole per effettuare una limitata due diligence su documenti ed informazioni accettabili per il Consiglio. E aggiunge che “tecnicamente potremmo essere pronti ad approntare una data room in 48/72 ore”.

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