Fatturato a 4,2 miliardi nel 2031 dai 3,9 del 2023 pari a un tasso di crescita dell’11%. Ebitda a 2,5 miliardi, quasi raddoppiato dagli 1,5 attesi per la fine di quest’anno e pari a un Cagr del 10%. Capex per 500 milioni all’anno in mantainance e 900 milioni all’anno per le nuove installazioni in fibra, per un capex totale di 11,2 miliardi. Questi i numeri messi nero su bianco dal Messaggero e relativi all’evoluzione dei principali financials di Netco dal 2023 al 2031, numeri estrapolati dalla documentazione inviata dal fondo Kkr a una decina di banche italiane ed estere a corredo della richiesta di un financing di 11 miliardi a 5 anni.
L’impatto di ServiceCo sui conti del Gruppo
Riguardo a ServiceCo a seguito del deconsolidamento fra 1,5 e 1,6 miliardi di Ebitda della rete, l’Ebitda di Gruppo scenderebbe nel 2031 a 3,4-3,5 miliardi da 5 miliardi del 2023. La posizione finanziaria di Gruppo che si attesta a 25 miliardi nel 2022 si ridurrebbe di 15 miliardi arrivando dunque a 10 miliardi (includendo i leases) e ciò implicherebbe un ratio di 2.5-3x , in grado di supportare un possibile miglioramento del rating.
Il commento degli analisti
“I dati finanziari su NetCo risultano inferiori rispetto a quelli forniti da Tim nel Capital Markets Day di luglio 2022 e le differenze potrebbero essere legate ai costi one off per rightizing del personale (circa 140 milioni l’anno per rightsizing per 8 anni indicati da Tim) ma anche a eventuali differenze nel perimetro degli asset (da verificare l’inclusione di Sparkle) – commentano gli analisti di Intermonte -. A luglio 2022 Tim aveva indicato per Netco un fatturato di 5,2 miliardi al 2021 in decrescita a 5,1 nel 2025 per poi salire a 5,4 al 2030, così come un Ebitda after lease di 2 miliardi al 2021 (margine al 38%), in crescita a 2,2 nel 2025 (circa 40%) e 2,7 nel 2030 (circa 50%). Per quanto concerne il leverage della ServiceCo, il management di Tim ha già prospettato un debito netto inferiore a 5 miliardi (escludendo i leases, circa 5,5 miliardi a fine giugno) con una leva di 1.5-2x, coerente con le indicazioni riportate dal Messaggero se si escludono i 5 miliardi di leases”.
I dati presentati in occasione del Capital Markets Day di Tim a luglio 2022