IL DOSSIER RETE UNICA

Tim, l’assist di Uilcom Uil: “Opa Cdp? La sosteniamo”

In una nota il segretario generale Salvo Ugliarolo plaude alle indiscrezioni sull’ipotesi – caldeggiata da Fratelli d’Italia – di una “scalata” di Cassa depositi sulla telco. “Continuiamo a pensare che in Italia si debba fare ciò che è stato fatto in tutti i Paesi europei: preservare determinati asset strategici attraverso il controllo diretto dello Stato”

Pubblicato il 16 Ago 2022

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“Abbiamo avuto modo di leggere le varie indiscrezioni sulla vicenda della rete unica e al futuro di Tim e riteniamo che l’ipotesi di un’Opa da lanciare sull’ex monopolista, da parte di Cassa Depositi e Prestiti, sia un’ipotesi da accogliere positivamente e da sostenere”: è quanto afferma dichiarato Salvo Ugliarolo, segretario generale della Uilcom Uil a seguito delle indiscrezioni di stampa secondo cui Cassa depositi e prestiti potrebbe salire alla maggioranza della telco. Ipotesi caldeggiata da Fratelli d’Italia, il partito al momento dato per favorito alle prossime elezioni politiche.

“No a spreco di soldi pubblici per la rete”

“Sarebbe scandaloso e desterebbe non pochi sospetti l’idea di utilizzare i soldi dello Stato per pagare una somma magari anche più alta dei 25 miliardi di euro la rete di Tim, attraverso un accordo tra le parti quando per lanciare in Opa si potrebbe prendere il controllo di Tim acquisendo la maggioranza dell’azienda, il cui valore complessivo, si badi bene, è oggi di circa 5 miliardi di euro. A ben vedere, sarebbe da folli e, francamente, potrebbe farsi spazio il sospetto che ci possa essere qualcosa di poco lecito dietro”, sottolinea Ugliarolo. “Ecco perché noi continuiamo a pensare che in Italia si debba fare ciò che è stato fatto in tutti i Paesi europei: preservare determinati asset strategici attraverso il controllo diretto dello Stato. Non a caso Tim e un’azienda che sottostà al golden power”.

Azienda deve tornare a essere patrimonio del Paese

Secondo Ugliarolo non bisogna guardare soltanto alla “rete” e occorre un approccio sistemico e investire tutti i settori operativi dell’azienda ovvero l’intero perimetro occupazionale, per guardare con fiducia al futuro. “Personalmente auspico che su questo tema, ci sia la capacità e soprattutto la volontà politica di fermare le macchine sul precedente progetto, che si trascina stancamente da lungo tempo, seminando solo incertezza e confusione di ruoli, e ragionare in modo nuovo da parte del prossimo governo che verrà fuori dal voto del 25 settembre. Noi vigileremo e ci adopereremo perché vengano salvaguardate l’occupazione, il reskilling dei lavoratori ed il valore dell’azienda, che deve ritornare ad essere un patrimonio del Paese”.   A noi interessa il futuro di questa azienda, le persone che ci lavorano tra dirette ed indirette e ciò che potrebbe creare a tutto il settore delle telecomunicazioni se andasse avanti una scelta sbagliata come lo smembramento dei questa azienda”.

Le indiscrezioni sull’Opa di Cdp su Tim

A dare la notizia sull’ipotesi di Opa è stata Bloomberg: il gruppo incoraggerebbe un’offerta pubblica di acquisto da parte di Cdp quindi cederebbe le attività mobili e fisse (30 milioni di abbonati) a concorrenti per circa 13 miliardi di euro” per poi procedere all‘integrazione con gli asset di Open Fiber Nell’ambito del piano sarebbe ceduta anche la costola sudamericana Tim Brasil per circa 4 miliardi di euro L’obiettivo finale sarebbe quello di mantenere il controllo della rete fissa dopo le cessioni e di utilizzare le risorse incassate per ridurre il debito

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