LA PARTITA DELLA RETE

Tim, il dossier Netco arriva in Parlamento. Il titolo riaggancia i 30 centesimi

L’offerta vincolante del fondo Kkr attesa entro il 30 settembre. Secondo indiscrezioni Vivendi punterebbe a una valutazione per la newco attorno ai 23 miliardi, valore però raggiungibile ipotizzando un futuro merger con Open Fiber

Pubblicato il 05 Set 2023

parlamento

Avanti tutta sul dossier Netco: il decreto che ha messo nero su bianco la cornice dell’operazione che consente al Mef di entrare in Netco fino a una quota di minoranza del 20% per un massimo di spesa pubblica di 2,2 miliardi è stato pubblicato in Gazzetta il primo settembre. Il dossier dovrà essere esaminato in Parlamento – probabilmente confluirà nel decreto Asset – ma i riflettori in questo momento sono puntati sulle questioni Antitrust ossia sul via libera all’operazione da parte della Commissione Ue.

Antitrust Ue, Vestager esce di scena. Il dossier Netco sul tavolo di Reynders

Il commissario europeo alla Giustizia Didier Reynders assumerà la carica di responsabile della Concorrenza nell’esecutivo Ue a seguito della candidatura di Margrethe Vestager alla presidenza della Banca europea per gli investimenti (Bei). La presidente Ursula von der Leyen ha deciso inoltre di assegnare la responsabilità di indirizzo e coordinamento del programma “Un’Europa pronta per l’era digitale” alla vicepresidente Vera Jourova e temporaneamente quella del portafoglio per l’Innovazione e la ricerca al vicepresidente Margaritis Schinas fino alla nomina di un nuovo membro della Commissione in sostituzione dell’ex commissario Marija Gabriel: in pole position Iliana Ivanova.

Vivendi punterebbe a una valutazione di 23 miliardi

Vivendi secondo indiscrezioni stampa punterebbe a una valutazione di 23 miliardi, alias il range più alto nell’offerta del fondo americano Kkr la cui proposta vincolante è attesa entro il 30 settembre anche se secondo alcune fonti stampa la deadline potrebbe slittare di una quindicina di giorni. Ma i 23 miliardi – è il parere degli analisti – potrebbero essere raggiunti solo ipotizzando un futuro merger con Open Fiber: “Non è chiaro se sull’intero perimetro o su un perimetro più ristretto, confinato alle aree bianche e grigie come proposto da Macquarie”, commenta Intermonte. Intanto è atteso il confronto dei francesi con il Governo.

Il titolo supera la soglia “psicologica” dei 30 centesimi

La tempistica stretta per chiudere la partita almeno sul fronte dell’offerta vincolante sta facendo crescere il titolo Tim in Borsa. Ieri riagganciati dopo oltre quattro mesi i 30 centesimi con una performance fra le migliori del Ftse Mib. Il titolo nel mese di agosto è salito del 15%.

Il dossier ServiceCo

Dopo l’allarme lanciato dai sindacati sulla questione occupazionale e sul destino di ServiceCo interviene sul tema anche Asati, l’associazione che rappresenta i piccoli azionisti Tim. “Asati chiede a tutti i player di questo progetto di ristrutturazione della più importante società italiana di telecomunicazioni di lavorare per definire un progetto che sia economicamente sostenibile anche per SerCo e che non penalizzi le persone che lavorano in Tim – sottolinea il presidente Franco Lombardi – Sono punti essenziali per il completo successo del progetto. Chiediamo anche di dare maggiore visibilità sugli aspetti industriali e sulle garanzie per l’occupazione”. Il progetto, sottolinea Asati, “ha l’approvazione del Governo, il mercato azionario ne riconosce il valore e si sta avviando alla conclusione. Non sembrano, però, essere ancora completamente definiti, oppure non sono noti, importanti punti del progetto come il perimetro della rete di Tim, che sarà ceduta, i dati sulla sostenibilità economica della Service Company e le ricadute occupazionali per le persone della Network Company (NetCo) e della Service Company (SerCo)”.

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