LAVORO

Tim, in uscita 4300 lavoratori: accordo con i sindacati

Gli esodi saranno volontari e spalmati nel biennio 2019-2020. L’isopensione della riforma Fornero pilastro dell’intesa. Altri 314 dipendenti potranno utilizzare “quota 100”

Pubblicato il 27 Feb 2019

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Accordo Tim-sindacati sulle uscite volontarie. Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl telecomunicazioni hanno raggiunto con Tim due intese che permettono di poter far uscire dall’azienda anticipatamente e volontariamente 4.300 lavoratori nel biennio 2019-2020, utilizzando lo strumento “isopensione” della legge Fornero.

Altri 314 dipendenti potranno, sempre volontariamente, uscire dall’azienda nell’ambito di una procedura prevista dalla legge 223/1991, già avviata precedentemente nel 2017, che ha registrato un numero limitato di non opposizioni al recesso, utilizzando tra i requisiti anche quello di essere in possesso del diritto alla pensione anticipata con “quota 100”.

L’isopensione (o esodo dei lavo­ratori anziani) è stato introdotto dalla ri­forma Fornero e può essere uti­lizzato solo da aziende che occupano mediamente più di 15 dipendenti in esito ad un accordo raggiunto tra azienda, Inps e sindacati dei lavoratori.

Il meccanismo consente un anticipo dell’età pensionabile sino ad un massimo di 4 anni rispetto alla normativa Fornero a patto che l’azienda esodante corrisponda, con oneri interamente a suo carico, un assegno ai lavoratori di importo equivalente alla pensione (l’assegno prende il nome di isopensione) per l’intero periodo di esodo, sino al perfezionamento dei requisiti per il pensionamento

L’intesa scarica a terra quanto incardinato nell’accordo dell’11 giugno 2018 firmato al ministero del lavoro.

“Con questa intesa – spiega Luciano Savant Levra, segretario nazionale della Uilcom – oltre alla importante opportunità data ai circa 4.600 lavoratori di uscire volontariamente e anticipatamente da Tim si gestiscono in maniera non traumatica gli esuberi dichiarati nel piano 2018/2020 (realizzato prima dell’arrivo del nuovo Ad Gubitosi ndr) che oltre a mantenere gli impegni sottoscritti in precedenza aumenta le uscite volontarie di circa 600 unità. Un segnale importante per andare verso quella normalizzazione indicata nel nuovo piano industriale della quale Tim ha molta necessità”.

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