I RUMORS

Tim, Kkr a caccia di “rinforzi”: spuntano Unicredit e Intesa Sanpaolo

Secondo indiscrezioni il fondo americano starebbe trattando con una serie di banche a sostegno dell’Opa che andrebbero ad affiancarsi a Jp Morgan, Citi e Morgan Stanley. Nel mirino anche altri istituti di credito internazionali

Pubblicato il 05 Gen 2022

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Non molla l’osso Kkr. E secondo indiscrezioni del Sole 24Ore il fondo americano starebbe lavorando a un allargamento del pool di banche e istituti finanziari per dare il via all’Opa su Tim dopo la presentazione della manifestazione di interesse. Stando a quanto sostiene il quotidiano di Confindustria nella rosa ci sarebbero anche Unicredit e Intesa Sanpaolo e altre banche di profilo internazionale sarebbero state coinvolte per valutare il dossier al fianco delle “capofila” a Jp Morgan, Citi e Morgan Stanley.

L’operazione però è ancora tutta da mettere a punto: l’offerta da 10,8 miliardi corrispondente a un concambio di 0,50 centesimi per azione per rilevare la maggioranza di Tim non è considerata soddisfacente in primis dal primo azionista della società, Vivendi che sta a sua volta studiando un piano B per fare fronte all’eventualità che il fondo americano passi dalle parole ai fatti. Il fondo potrebbe optare anche per un rilancio sull’offerta pur di portare a casa l’operazione. Il rilancio dovrebbe però essere consistente per convincere i francesi ad uscire di scena, alla soglia quasi del raddoppio, opzione che però a questo punto non risulterebbe profittevole per il fondo americano. Goldman Sachs e LionTree sono i due advisor in campo selezionati dal comitato presieduto da Salvatore Rossi e Paola Sapienza.

Intanto bisognerà sciogliere subito la questione delle nomine dei vertici: un cda straordinario sarà probabilmente convocato nei prossimi giorni prima di quello fissato il 26 gennaio che ha all’ordine del giorno l’esame preliminare del bilancio. La nomina più importante è quella dell’amministratore delegato – il super favorito è senza dubbio il direttore generale Pietro Labriola – ma in ballo c’è anche la presidenza. Salvatore Rossi potrebbe essere sostituito e stando alle prime indiscrezioni la scelta potrebbe cadere sull’attuale presidente di Fibercop nonché di Asstel Massimo Sarmi.

È con Cdp che i francesi di Vivendi dovranno trovare la quadra: stando a quanto si apprende le “trattative” sono in corso e i nomi dovranno essere condivisi da entrambe le parti in causa.

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