“Io e il mio team siamo concentrati al 100% sulla realizzazione di un piano che consentirà a Tim di tornare a crescere nei prossimi anni”: con queste parole Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim guarda al futuro smentendo i rumors sulle ipotesi di dimissioni. In un’intervista con Bloomberg il numero uno di Tim ribadisce l’impegno a portare a termine il piano di ristrutturazione del gruppo dopo aver ridotto il debito con la vendita della rete, l’operazione Netco.
In volata i conti di Tim Brasil
In attesa dei conti dei primi 9 mesi e del terzo trimestre 2024, all’ordine del giorno del cda in calendario il prossimo 13 novembre arrivano i risultati della controllata sud americana.Tim Brasil ha registrato nel terzo trimestre ricavi da servizi saliti del 6,1% fra luglio e settembre (+6,8% nei nove mesi del 2024). In aumento anche la marginalità: l’ebitda del trimestre è aumentato del 7,5% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, mentre l’ebitda after lease è salito dell’8,8%, con un netto miglioramento della generazione di cassa operativa e dell’utile, pari nei tre mesi a 805 milioni di reais (circa 130 milioni di euro, +11,2%). La costola sudamericana del Gruppo ha indicato anche la politica di dividendi per l’anno in corso: si punta a distribuire ai soci complessivamente circa 3,5 miliardi di reais, pari a oltre 550 milioni di euro. “Ancora una volta abbiamo registrato risultati finanziari e operativi solidi, in un trimestre caratterizzato da una forte generazione di cassa”, commenta l’Ad di Tim Brasil Alberto Griselli.
I dossier aperti
“La continuità del management è fondamentale per assicurare il percorso in atto di risanamento del Gruppo (atteso ripristino di una generazione di cassa visibile in arco piano) – sottolineano gli analisti di Intermonte – ma anche per la gestione dei numerosi dossier aperti, tra cui: l’imminente closing della vendita della quota indiretta in Inwit (nel corso del 4Q), la cessione di Sparkle (offerta vincolante attesa entro fine mese), la possibile apertura di un negoziato con il governo sul canone 1998 (riteniamo più probabile l’avvio di un tavolo ad inizio 2025, ma non escludiamo eventuali contatti anche prima) e altre possibili operazioni straordinarie (pagamento dividendi arretrati sulle azioni, i risparmio e possibile semplificazione struttura del capitale, possibile acquisizione di BT Italia o di altri asset interessanti per Tim Enterprise, eventuale consolidamento nel mercato consumer), opzioni commerciali/strategiche (intesa con Open Fiber per affitto di 600mila linee nelle aree nere, che ipotizzando un canone di Eu10-11/mese/linea potrebbe generare interessanti risparmi di costo rispetto alle tariffe applicate da FiberCop) e piu, in generale, la gestione del processo post cessione NetCo (possibile earnout in caso di rete unica o accordo commerciale tra Open Fiber e FiberCop entro fine 2026)”.
Il 12 dicembre Telco per l’Italia
Il punto sull’infrastrutturazione e sui programmi delle telco, dei player dell’Ict e del Governo a Telco per l’Italia il prossimo 12 dicembre. Per agenda e registrazione cliccare qui