IL PROGETTO

Tim lancia “Smart District”, banda ultralarga e servizi innovativi per digitalizzare le imprese

Il Gruppo in campo per accelerare la trasformazione e promuovere la competitività degli oltre 140 distretti italiani. Offerta combinata di infrastrutture di rete e soluzioni targate Noovle, Olivetti, Telsy e Sparkle

Pubblicato il 30 Mar 2021

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Cuore pulsante dell’economia italiana, gli oltre 140 distretti industriali censiti dall’Istat coprono più di 2.100 comuni italiani e rappresentano il 25% del sistema produttivo nazionale e il 65% della produzione manifatturiera. Per incrementare la digitalizzazione del tessuto economico e industriale del Paese Tim battezza  il progetto “Smart District”.

Oltre alle infrastrutture di rete – dalla fibra al 5G, dal Fixed Wireless Access (Fwa) alla connettività satellitare – il Gruppo Tim, in linea con il piano strategico 2021-2023 “Beyond Connectivity”, mette a disposizione delle aziende i migliori servizi di ultima generazione, indispensabili per promuoverne la competitività, avvalendosi delle competenze specializzate di Noovle per le soluzioni Cloud e di edge computing, Olivetti per l’Internet of Things, Telsy per la Cybersecurity e Sparkle per i servizi internazionali.

Tim punta così a far leva sulle proprie fabbriche di prodotto per coinvolgere direttamente l’intero ecosistema imprenditoriale dei distretti che, oltre alle aziende, comprende anche le pubbliche amministrazioni e le istituzioni locali. Saranno disponibili quindi:

  • le tecnologie Cloud all’avanguardia di Noovle, forte anche della partnership strategica siglata con Google Cloud, in grado di fornire tutta la capacità computazionale necessaria a digitalizzare e far evolvere i servizi;
  • i servizi IoT verticali di Olivetti;
  • l’ampia gamma di soluzioni di Cybersecurity offerte da Telsy per garantire la protezione dei dati e dei servizi presenti;
  • i servizi internazionali offerti da Sparkle per connettere le sedi delle aziende, i partner e i clienti all’estero.

Tim partirà da alcuni dei distretti in cui si sviluppano le filiere più rappresentative del made in Italy come il tessile di Carpi (Modena), Ascoli Piceno, Barletta e Minervino Murge; il calzaturiero del Fermano; l’industria meccanica di Schio (Vicenza), Borgomanero (Novara) e Rivarolo Canavese (Torino) con l’obiettivo di estendere l’iniziativa su tutte le aree industriali del Paese.

Le filiere produttive potranno avvantaggiarsi inoltre di soluzioni di automazione, di manutenzione da remoto in tempo reale, attraverso soluzioni di realtà aumentata ma anche di tecnologie per la sicurezza fisica con soluzioni di videosorveglianza,  gestione della logistica e delle flotte, fino a soluzioni per il controllo di filiera tramite blockchain. Saranno abilitate anche soluzioni di smart working, di gestione intelligente dei dati e l’adozione di intelligenza artificiale nei processi aziendali.

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