Tim si piazza al decimo posto nella classifica dei fatturati 2022 dell’industria e dei servizi, con ricavi per 15,5 miliardi, ma risulta al primo posto per perdite con 2,9 miliardi (18,8% delle vendite), anche se in sensibile miglioramento rispetto al 2021 quando il risultato (-8,7 miliardi) scontava gli effetti della svalutazione dell’avviamento domestico per 4,1 miliardi di euro e dello stralcio, pari a 3,8 miliardi, delle attività per imposte anticipate. È quanto emerge dal report sulle principali società italiane a cura dell’Area Studi Mediobanca (QUI IL REPORT) che ha analizzato i bilanci relativi all’esercizio 2022 di 3.310 aziende.
Top 20 industria e servizi
Anche la quarta posizione è occupata da un operatore del comparto energetico, Edison (29,6mld), che sale di cinque posti rispetto alla graduatoria del 2021. Al quinto posto Fca Italy (ora Stellantis Europe), prima azienda manifatturiera e quinta in classifica in discesa di una posizione, con fatturato pari a 24 miliardi di euro.
Al sesto e settimo posto tornano le energetiche: A2A (22,9 miliardi) e Hera (20 miliardi), entrambe in progressione di quattro posizioni. Prysmian (gomma e cavi) è ottava, in discesa dalla nona, con vendite pari a 16,1 miliardi di euro, seguita dalla petrolifera Saras, nona (15,8 miliardi) ma in ascesa di 5 posizioni. Dopo il decimo posto occupato da Tim all’undicesimo si piazza Leonardo (meccanica) con 14,7 miliardi e una perdita di 5 posizioni). A seguire l’energetica Engie Italia al 12mo posto e in salita di ben undici posizioni con vendite pari a 13,7 miliardi di euro. Ferrovie dello Stato, tredicesima con un giro d’affari pari a 13,2 miliardi di euro, perde cinque posizioni ed è seguita da Esso Italiana (12,1 miliardi, + 5 posizioni), Kuwait Petroleum Italia (11,9 miliardi, +3 posizioni) e Isab (10,5 miliardi) che sale addirittura di 62 posizioni in seguito alla modifica del modello di business che la vede ora operare direttamente sul mercato per conto proprio. Parmalat (alimentare) si conferma diciassettesima con vendite pari a 10,1 miliardi di euro ed è seguita a stretto giro dall’impiantistica Saipem (10miliardi, +2 posizioni). Chiudono la graduatoria delle prime venti aziende Poste Italiane, diciannovesima con fatturato pari a 9,4 miliardi di euro (in discesa di 6 posti), e Italiana Petroli (€9,1 miliardi, +14 posizioni).