Nessuna intenzione da parte di Elliott (in Tim all’8,8%) di mettere alla porta il Ceo Anos Genish. Lo riporta il Sole 24 Ore specificando che i rumors – pubblicati da alcune testate – sull’uscita dell’ad ha penalizzato il titolo dell’operatore Tlc facendolo scendere ai livelli minimi da settembre scorso.
Secondo indiscrezioni il fondo Elliott che detiene quote nel gruppo starebbe puntando a chiedere al Ceo di lasciare la guida. Ma la vicenda viene ora smentita da fonti vicine alla partita, sostiene il quotidiano.
Genish ha stilato un piano industriale che il fondo Elliott ha deciso di appoggiare. Nel capitale anche Cdp con il 5%. Allo studio del nuovo governo lo scorporo della rete in una società ad hoc, non esclusa la sua integrazione in Open Fiber. “Serve una valutazione della rete Tim: se è strategica va presa in esame nel caso di accorpamento e di inserimento in Open Fiber” aveva detto ai primi di agosto il ministro dello Sviluppo parlando dell’ipotesi di rete unica e manifestando per la prima volta un orientamento del governo a favore di una “appropriazione” da parte dello Stato “di un’infrastruttura strategica” in caso di fusione tra le due aziende.
“Se invece quella infrastruttura non è più strategica – aveva aggiunto il ministro dello Sviluppo – anche questo lo dobbiamo valutare. Non dobbiamo fare un ragionamento di favorire o meno un’azienda o un ragionamento di tipo industriale ma di sovranità dello Stato che si vuole appropriare di un’infrastruttura strategica”.