Undici miliardi di investimenti in Italia al 2019, di cui 5 sull’ultrabroadband. È questo il pilastro del nuovo piano strategico 2017-2019 di Tim grazie al quale la compagnia prevede di aumentare la copertura del Paese con reti di nuova generazione raggiungendo oltre il 99% della popolazione con la rete mobile Lte (4G) e il 95% della popolazione con la fibra ottica; in particolare, a fine piano saranno 50 le maggiori città con connessione fino a 1Gbit. In un quadro in cui l’azienda è pronta a contrattaccare rispetto ai nuovi entranti nel mercato mobile e dell’ultrabroadband fisso, Iliad e Open FIber: “Abbiamo tenuto in considerazione l’arrivo di operatori nuovi entranti che tendono a fare prezzi scontati – spiega l’Ad Flavio Cattaneo durante la conference call con gli analisti – vogliamo avere maggior flessibilità per rispondere al mercato sia dal lato delle infrastrutture, con l’accelerazione copertura di rete anche nelle aree C e D, che verso Iliad: siamo pronti a contrattaccare con un second brand, abbiamo già iniziato i test. Il secondo brand ci aiuterà a difendere la nostra posizione sul mercato premium”.
“In situazioni di acque agitate – prosegue Cattaneo commentando i risultati finanziari del 2016 – siamo capaci di navigare con qualsiasi tipo di mare e sempre in grado di riportare la barca in porto. Stiamo potenziando il motore mentre siamo in corsa, e andiamo sempre più veloci. Nei prossimi tre anni ci proponiamo di trasformare totalmente Telecom, non ci avvaliamo di aiuti esterni ma facciamo affidamento sulle risorse interne”.
Il Piano, denominato “A Transforming Company”, prevede forti discontinuità rispetto a quello precedente con l’obiettivo di proseguire nel percorso di significativa trasformazione della società, si legge in una nota.
Il Piano unisce la crescita del fatturato e dell’Ebitda alla disciplina finanziaria e all’efficienza puntando a massimizzare il ritorno degli investimenti, “con l’obiettivo di affermare Tim quale punto di riferimento del mercato in termini di qualità nel Fisso e nel Mobile attraverso un approccio basato su contenuti, convergenza, servizi Ict, innovazione e prossimità al cliente”, spiega la compagnia.
Intanto la società archivia il 2016 con un recupero, in 3 trimestri, di fatturato (19 miliardi, -3,5% sull’anno precedente) ed ebitda consolidato (8 miliardi, +14,4%), che migliorano rispettivamente di oltre 6 e 13 punti percentuali sul primo trimestre dell’anno. Nel quarto trimestre l’Ebitda ammonta a 2,14 miliardi, in crescita di 756 milioni rispetto allo stesso periodo del 2015 e il fatturato raggiunge 5,09 miliardi, evidenziando, si legge in una nota, “un miglioramento non solo in termini assoluti di 256 milioni (+3,5%), ma anche in termini organici (+39 mln, +0,8%), invertendo un trend negativo che perdurava da 18 trimestri”. Il positivo risultato è stato trainato dalla Business Unit Domestic, che ha realizzato un incremento del 2,7% in termini organici contro un -2,6% nel quarto trimestre 2015.
“Nell’ultimo anno abbiamo raggiunto risultati davvero significativi come gruppo, fattore comune è stata la trasformazione – aggiunge il presidente esecutivo di Telecom, Giuseppe Recchi – In soli tre trimestri abbiamo raggiunto risultati che il precedente piano indicava in tre anni. Tutta Telecom Italia si sta trasformando, si tratta di creare una nuova identità e creare una cultura aziendale per servire al meglio i clienti. In azienda stiamo infondendo un senso d’urgenza per garantire affidabilità e un forte senso di orgoglio tra i dipendenti”.
Conti e obiettivi del piano hanno riscontrato una reazione favorevole degli analisti, con Deutsche Bank, che che parla di una guidance al 2019 “migliore delle attese” e di una “giusta strategia con i giusti numeri”, mentre Redburn sottolinea come il management sta portando “crescita” e “non solo taglio dei costi”. Bernstein parla di “risultati di successo, oltre le attese”, e Morgan Stanley prevede che il piano 2017-2019 potrebbe portare a “un rialzo del consensus sugli utili”, con le azioni che “potrebbero presto raggiungere la velocità di crociera” visto che Cattaneo “ha acceso tutti i motori”. Secondo Banca Imi la sfida più grande per Cattaneo è rappresentata dalla “stabilizzazione e ritorno alla crescita della top line domestica”. Intermonte parla di risultati e obiettivi di piano “migliori delle attese”, ed Equita parla di piano che “alza l’asticella”, con un “deleverage invariato nonostante maggiori investimenti domestici”.
Tornando al business plan particolare focus sarà posto sulla convergenza e i contenuti, grazie anche all’avvio di co-produzioni nazionali e internazionali attraverso TimVision. Ciò sarà in grado di rafforzare il modello di business basato sulle migliori infrastrutture e un eccellente servizio al cliente, che punta sempre più sulla diffusione di servizi e contenuti digitali premium, anche esclusivi. “TimVision è un driver per attrarre nuova clientela, anche lo sport serve per questo obiettivo; abbiamo trattative in corso ma non posso svelare di più – afferma Cattaneo – Il contenuto è una parte molto importante anche se non paghiamo prezzi incredibili. Ho una buona visione del settore: vediamo
se arriviamo a firmare accordi interessanti a un prezzo inaspettato”.
Nel segmento Mobile Domestico, in un contesto competitivo che sarà sempre più polarizzato e caratterizzato da consumo di dati in continua crescita, Tim punterà sull’accelerazione della penetrazione della banda ultralarga mobile, forte della capillarità della sua rete 4G, e della diffusione dei contenuti di qualità.
E’ previsto quindi che nel 2019 i clienti Lte rappresentino il 90% circa dei clienti Mobile Broadband, grazie alla copertura pressoché totalitaria del Paese a 75 Mbps, con picchi di 500 Mbps – primo operatore in Europa – nelle principali città grazie all’utilizzo di tecnologie di carrier aggregation.
Nel segmento Fisso Domestico il Gruppo prevede di azzerare le line losses – ovvero la contrazione del numero di clienti – al 2018 anche grazie all’accelerazione nella diffusione e conseguente adozione della fibra. Fondamentale sarà anche la strategia commerciale volta a mantenere gli attuali clienti attraverso, ad esempio, la fornitura di dispositivi per la casa evoluti e connessi alla rete domestica – Internet of Things – e pagabili direttamente in bolletta.
Sul fronte finanziario si punta a una forte generazione di cassa per ridurre il rapporto fra indebitamento finanziario netto rettificato ed Ebitda reported sotto 2,7x nel 2018. Questo grazie anche alle azioni di recupero di efficienza previste.
“Il piano non prevede il pagamento dei dividendi sulle azioni ordinarie, confermato quello per le risparmio come da statuto”, precisa il direttore finanziario Piergiorgio Peluso spiegando come il gruppo intenda raggiungere gli obiettivi di riduzione del debito, portando il rapporto tra ebitda e debito a 2,7.
Sono pari a 1,9 miliardi di euro le efficienze sugli Opex e sui Capex previste al 2019 attraverso tre leve volte anche ad aumentare la generazione di cassa: ottimizzazione dei costi, organizzazione snella e trasformazione dei processi.
Il Piano prevede, infine, un rilancio delle principali controllate del Gruppo: saranno massimizzate le sinergie con Inwit, ad esempio nel collegamento in fibra ottica di tutte le torri della società; Olivetti potrà fare leva sul valore del suo marchio per offrire prodotti dal design di avanguardia e servizi Ict. Sparkle proseguirà nella sua fase di crescita e individuando sinergie con la funzione Business di Tim per la gestione di clienti internazionali, nonché valutando opzioni di crescita anche inorganiche.
In Brasile il Piano prevede il proseguimento del rilancio di TIM Brazil, con un nuovo posizionamento della controllata basato su qualità dell’offerta e delle reti e convergenza, per permettere alla Società di competere con successo nel segmento postpagato, recuperando al contempo una solida profittabilità. In particolare, sarà dato ulteriore impulso alla realizzazione dell’infrastruttura Ubb mobile – a fine Piano la rete 4G raggiungerà il 95% della popolazione con la copertura in circa 3.600 città – e allo sviluppo di offerte convergenti grazie anche ad accordi con i principali produttori di contenuti premium.
La strategia di Piano, incentrata su forti investimenti infrastrutturali volti a una maggiore diffusione di servizi innovativi, porta a definire i seguenti obiettivi di gruppo:
– Fatturato ed EbitdaA domestic (quest’ultimo con un incremento “low-single digit” anno su anno) confermati in crescita anno su anno per tutto l’arco di Piano
– Rapporto Capex / Fatturato di Gruppo alla fine del triennio inferiore al 20%
– Rapporto indebitamento finanziario netto rettificato su EbitdaA reported inferiore a 2,7x nel 2018.