Fitta mattinata di incontri in casa Tim: al lavoro il comitato creato ad hoc per l’esame del dossier Kkr costituito dal Presidente del Cda Salvatore Rossi e da quattro Amministratori Indipendenti: il Lead Independent Director Paola Sapienza e gli Amministratori Paolo Boccardelli, Marella Moretti e Ilaria Romagnoli. E si sono riuniti anche il comitato nomine e il comitato controllo e rischi – all’esame anche un altro dossier scottante, il dossier Dazn a seguito dei risultati insoddisfacenti per ora portati a casa sul fronte abbonamenti.
“Le attività e istruttorie del comitato saranno condotte secondo le migliori prassi al fine di consentire al Consiglio di valutare compiutamente la portata, il contenuto, le condizioni e le conseguenze della Manifestazione non vincolante, nonché maturare e assumere, in maniera adeguatamente informata, le determinazioni in relazione alla stessa per quanto di propria competenza”, si legge sulla nota emessa a seguito del cda del 26 novembre che ha sortito l’uscita di scena di Luigi Gubitosi e la contestuale nomina di Pietro Labriola nel ruolo di direttore generale e l’assegnazione al Presidente Rossi delle deleghe relative a Partnership & Alliances, Institutional Communications, Sustainability Projects & Sponsorship, Public Affairs, nonché la responsabilità di gestione degli assets e delle attività di Tim di rilevanza strategica per il sistema di difesa e di sicurezza nazionale. (QUI IL DOCUMENTO CON IL DETTAGLIO SULLE DELEGHE)
Il dossier Kkr è anche sul tavolo del Governo, ossia del comitato creato ad hoc che vede in campo i ministri Daniele Franco, Vittorio Colao e Giancarlo Giorgetti, il sottosegretario con delega ai servizi segreti Franco Gabrielli. Il tutto con il coordinamento della Presidenza del Consiglio. A proposito di Giorgetti e Colao, i due ministri ieri hanno incontrato i sindacati e secondo quanto risulta a CorCom ci sarebbero non poche divergenze in merito al dossier rete unica, con il ministro Colao non particolarmente favorevole (almeno sulla base dell’attuale progetto AccessCo) e Giorgetti che invece considera positivamente la convergenza fra Tim e Open Fiber.
Intanto Canada Pension Plan Investment Board ha ridotto la sua posizione in Tim scendendo al 2,526% dal 3,133% dichiarato dal fondo pensionistico all’inizio del 2019: la nuova posizione è datata 23 novembre ed emerge dall’aggiornamento alla Consob sulle partecipazioni rilevanti.