Vivendi la spunta e Fulvio Conti è costretto a lasciare la presidenza di Tim. Un passo indietro inevitabile dopo le polemiche degli scorsi mesi e i j’accuse da parte dell’azionista di maggioranza secondo cui Conti non sarebbe stato imparziale – nonostante sia uno dei consiglieri indipendenti – nella “vicenda” Genish che ha poi portato alla nomina di Luigi Gubitosi in qualità di amministratore delegato.
Le dimissioni di di Fulvio Conti, sono state accolte nel cda odierno. “Il Dottor Conti ha rappresentato di ritenere esaurito il proprio mandato, alla luce della raggiunta stabilità nel funzionamento del Board e di un rinnovato impegno nella creazione di valore sostenibile per tutti gli stakeholder della Società”, si legge nella nota emessa dall’azienda a seguito del cda. “Il Consiglio di Amministrazione, all’unanimità, ha ringraziato il Dottor Conti per l’impegno e gli sforzi profusi nel conseguimento di questo importante risultato, apprezzandone il contributo positivo, la piena correttezza, la sensibilità istituzionale ed il rispetto delle regole nell’esercizio del suo mandato, nell’interesse della Società, degli azionisti e di tutti gli stakeholder”.
Il Cda si è riconvocato il 21 ottobre 2019 per decidere sulla sua sostituzione. Spetta al Comitato per le nomine e la remunerazione la responsabilità di svolgere un’istruttoria per la sostituzione di un amministratore indipendente. Nel frattempo, come da Statuto, le funzioni di presidenza saranno svolte dal Consigliere Valensise, in qualità di Consigliere più anziano.
Ma chi sarà il nuovo presidente di Tim? Ancora presto per dirlo considerato che dovrà riunirsi il comitato nomine per iniziare il percorso che condurrà alla decisione. Ma come sempre accade in questi casi il totonomine è già partito. Fino a stamattina era dato per superfavorito Franco Bassanini, presidente di Open Fiber. Ma una nota dell’azienda ha prontamente smentito l’ipotesi: “Come ripetutamente e puntualmente fatto anche in precedenti occasioni sono destituite di fondamento le notizie relative ad una sua candidatura alla Presidenza di Tim. La sua attività è pienamente dedicata alla Presidenza di Open Fiber e a sostenere il progetto strategico e di grande valenza sistemica che Open Fiber sta realizzando in Italia”.
Massimo Tononi, presidente di Cdp, un altro dei favoriti. Cassa depositi e prestiti è il secondo azionista di Tim con il 9,9% del capitale. E Tononi potrebbe dunque andare a “rafforzare” il peso decisionale della Cassa. In corsa, almeno stando alle voci, anche l’economista Innocenzo Cipolletta, presidente di Assonime nonché in ottimi rapporti – sempre si dice – con Gubitosi.
Nel cda di oggi dovrebbero essere ufficializzate anche le dimissioni del responsabile dell’audit di Tim Daniele Gulinatti destinato a un incarico in Olivetti. Al suo posto dovrebbe essere nominato Gianfranco Cariola, da Ferrovie dello Stato.