Tim diffidata dall’Agcom per i nuovi profili Prime. Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Angelo Marcello Cardani, relatore Antonio Preto (nella foto), ha infatti emanato un provvedimento di diffida nei confronti dell’operatore telefonico per la rimodulazione dei profili base di telefonia mobile, presentata ai clienti tramite una compagna di comunicazione avviata il 22 febbraio scorso.
Un cambio di tariffe che, spiega l’authority, “se attuata avrebbe comportato un aggravio di oltre 2 euro al mese per milioni di utenti del servizio”. Tim, prosegue l’Agcom, “ha presentato l’offerta commerciale ai clienti come una rimodulazione (ex art. 70.4 del Codice delle comunicazioni elettroniche) dei profili tariffari base”. In sostanza, i prezzi verrebbero modificati “proponendo una direttrice di traffico voce e Sms illimitati verso una numerazione Tim scelta dal cliente al costo di 49 centesimi a settimana, a fronte di una serie di vantaggi attivabili su richiesta dei clienti”.
Nelle scorse settimane, gli utenti a consumo di Tim avevano ricevuto il seguente messaggio: “Cambiano le condizioni economiche del tuo profilo base:a partire dal 26/4,con 49cent/sett in piu’ avrai chiamate e SMS illimitati vs un numero TIM. Inoltre potrai richiedere gratis i vantaggi esclusivi x i clienti TIM Prime: ogni settimana biglietti cinema 2×1,assistenza diretta di un operatore TIM al 800.000.916, possibilita’ di vincere smartphone con Ricarica+,abilitazione alla velocita’ 4G. Puoi recedere senza penali o passare ad altro operatore entro il 25/4. Per info o rinuncia alle novità e mantenere le attuali condizioni chiama il 409162“.
Una sorta di servizio premium su quale l’Autorità, dopo le segnalazioni ricevute, ha deciso di avviare un’istruttoria per accertarne la legittimità. Gli approfondimenti svolti hanno portato a “ritenere l’offerta proposta non configurabile come una modifica unilaterale di contratto conforme all’articolo 70, comma 4, del Codice”. Infatti, sottolinea l’Agcom, l’attivazione non richiesta di nuovi servizi in cambio di una controprestazione economica “non rappresenta una modifica del prezzo o delle caratteristiche dei servizi per i quali l’utente ha fornito il proprio consenso contrattuale, bensì una vera e propria introduzione di prestazioni (e costi) nuovi e mai richiesti dall’utente”. Secondo l’authority Tim, così facendo, “trasformerebbe dei profili tariffari base ‘a consumo’ in profili con un addebito settimanale fisso di euro 0,49, a fronte della possibilità di chiamare ed inviare messaggi di testo illimitati al numero TIM ‘amico’ (opzione non concordata tra le parti del contratto)”.
Per questo motivo la compagnia telefonica viene accusata di aver utilizzato in modo illegittimo la procedura prevista dal Codice delle comunicazioni per l’esercizio dello jus variandi. Una mossa che incide “in maniera sostanziale sulla natura dell’offerta base originaria, che cesserebbe di essere ‘a consumo’, comportando un addebito fisso settimanale”. Inoltre, rileva l’Agcom, l’aggravio settimanale “si registrerebbe a prescindere dalla scelta del ‘numero amico’ da parte del cliente, con il rischio che l’aggravio di costo a carico degli utenti avvenga senza nessun vantaggio compensativo”.
Per tutte queste ragione, l’Autorità presieduta da Cardani ha diffidato Telecom Italia a cessare la condotta in questione, in quanto “non conforme alle disposizioni dettate dal Codice delle comunicazioni elettroniche in materia di contratti tra utenti ed operatori di comunicazioni elettroniche”. Tutta la documentazione raccolta dall’Agcom verrà anche inviata all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, affinché ne valuti i profili di competenza in materia di Codice del consumo.