Adrian Calaza è il nuovo Chief financial officer di Tim. Lo ha deliberato il cda dell’azienda. Il manager subentra a Giovanni Ronca e l’incarico sarà operativo dal primo marzo. Assumerà anche il ruolo di dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili di Tim dopo il deposito del progetto di bilancio 2021 della società. Alle dirette dipendenze dell’Ad Pietro Labriola, Calaza è da oltre 20 anni nel Gruppo Tim e vanta una lunga esperienza e conoscenza del settore delle telecomunicazioni: ha ricoperto l’incarico di Cfo in Entel Bolivia, Telecom Argentina e in Tim Brasil.
Il cda è stato convocato anche per fare il punto sullo stato di avanzamento della messa a punto del piano industriale e in particolare per delineare le linee strategiche per grandi clienti (PA e grandi imprese), consumer (Pmi, famiglie e persone), infrastrutture di rete e Brasile. Il piano “individuerà per ciascuna attività di business il modello che ne garantisca lo sviluppo in termini di innovazione, redditività e creazione di valore”, si legge nella nota Tim emessa a conclusione del cda.
Sul fronte grandi clienti il driver sarà rappresentato da servizi cloud, Iot e cybersecurity che rappresentano l’asse portante anche dello sviluppo della digitalizzazione del Paese nell’ambito del Pnrr. E riguardo al Brasile, il Gruppo la considera un’area ad elevata crescita che beneficerà fortemente delle sinergie derivanti dall’acquisizione degli asset mobili di Oi, del lancio del 5G e di una strategia di valorizzazione della base clienti attraverso partnership dedicate tra cui banking ed entertainment – si legge nella nota Tim.
Si va avanti nell’individuazione di “possibili opzioni strategiche anche attraverso soluzioni che comportino il superamento dell’integrazione verticale”, si legge sempre nella nota. Ed è questo il passaggio più importante in vista del progetto di rete unica di Tlc per venire a una soluzione definitiva ed accelerare sulla roadmap. La creazione di società separate consentirebbe di arrivare all’obiettivo: stando a indiscrezioni il nuovo piano industriale 2022-2024 che sarà presentato il prossimo 2 marzo, farebbe leva su Netco e ServiceCo. E si parla anche di un’altra ipotesi: valorizzare Telsy (cybersecurity), Noovle (cloud) e Olivetti (IoT) a parte.
Intanto i sindacati continuano a tenere alta l’attenzione: dopo la proclamazione dello sciopero nazionale – per il 23 febbraio – Cgil, Cisl e Uil hanno scritto una lettera al Presidente del Consiglio Mario Draghi in cui si chiede un tavolo a Palazzo Chigi per affrontare in particolare l’impatto sull’occupazione derivante dalla strategia che sta prendendo piede.