È passata meno di una settimana dall’incontro dei sindacati con i vertici del Pd sulla vicenda Tim ed oggi è stata la volta dell’incontro con il leader della Lega Matteo Salvini. All’indomani dello sciopero generale che ha portato in piazza i lavoratori in tutta Italia – secondo i dati forniti dai sindacati l’adesione è stata del 70% – il “pressing” sull’azienda resta forte. Il 2 marzo sarà presentato il nuovo piano industriale 2022-2024 e i sindacati temono ripercussioni sul fronte occupazionale a seguito della creazione delle due newco – Netco(per le reti) e ServiceCo (servizi) – nonostante le rassicurazioni dell’amministratore delegato Pietro Labriola il cui obiettivo è trovare la quadra per il rilancio della società con un rafforzamento proprio della componente servizi puntando sull’innovazione dell’offerta.
“Bisogna evitare la svendita di una infrastruttura fondamentale come quella delle telecomunicazioni”, ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, in conferenza stampa dopo l’incontro con i sindacati di Tim riferendosi in particolare al dossier Kkr. “Bisogna evitare spezzatini e svendite, c’è un tema di sicurezza nazionale, di infrastruttura, di rete, e di sicurezza dei dati. Lavorerò per evitare la perdita di posti di lavoro e di sicurezza nazionale perché non è un’azienda come le altre”.
In una breve nota congiunta Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom sottolineano che “al senatore abbiamo ribadito le preoccupazioni legate al prossimo piano industriale di Tim. Se effettivamente l’azienda andrà verso la scissione della rete si prospettano pesanti ricadute occupazionali e tecnologiche per il paese. Salvini ha dato disponibilità a mantenere l’interlocuzione col Sindacato Confederale nei prossimi giorni”.
Riguardo all’incontro della scorsa settimana con il Pd “i rappresentanti hanno assicurato il sostegno alla richiesta sindacale per l’apertura di un tavolo presso la presidenza del Consiglio dei Ministri”, hanno sottolineato i sindacati ma ad oggi non ci sono notizie su questo fronte.