Mancano poco più di dieci giorni alla presentazione del piano industriale 2022-2024 di Tim (l’appuntamento è fissato al 2 marzo). E a meno di colpi di scena la società guidata da Pietro Labriola si prepara ad un riassetto che prevede la costituzione di due entità separate, Netco e ServiceCo.
Tutto tace sul fronte Kkr, ma secondo quanto risulta a CorCom il fondo americano starebbe optando per soluzione alternativa all’Opa sul Gruppo, operazione di difficile messa a terra: entrare con una quota importante in Netco, la società delle reti, di fatto tornando al desiderata iniziale quello di “salire” in Fibercop, la newco wholesale che vende in campo anche Fastweb.
Sempre secondo quanto risulta a CorCom c’è un altro fondo interessato ad avere un ruolo di primo piano nella partita, Cvc che va avanti con le trattative con Tim. Ma a quanto risulta sarebbe interessato più alla componente “servizi” in cui a fare la parte del leone sarà l’asset cloud.
Silenzio assoluto da parte del Governo ma stando a quanto apprende CorCom è prevista per la prossima settimana una riunione del Comitato creato ad hoc per seguire il “dossier Tim” che vede in campo i ministri Daniele Franco, Vittorio Colao e Giancarlo Giorgetti. Il tutto con il coordinamento della Presidenza del Consiglio. Il Comitato si è già riunito altre volte ma nessuna comunicazione è stata data sugli esiti delle riunioni e difficilmente qualcosa verrà fuori anche a seguito del prossimo appuntamento anche perché la manifestazione di interesse da parte di Kkr non ha sortito l’Opa paventata.
A proposito di Palazzo Chigi cresce il pressing dei sindacati che la scorsa settimana si sono appellati al presidente del Consiglio Mario Draghi affinché vengano convocati ai piani alti per discutere la questione occupazionale ossia gli effetti del piano industriale Tim in termini di eventuali esuberi. Intanto ieri c’è stata una riunione con il Pd: “I rappresentanti del Pd hanno assicurato il sostegno alla richiesta sindacale per l’apertura di un tavolo presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno condiviso le preoccupazioni sul mantenimento dell’occupazione diretta e indiretta di tutta la filiera delle telecomunicazioni – si legge nella nota a firma delle segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil -.Hanno proposto al sindacato di preparare iniziative congiunte per discutere di politiche industriali settore. Si sono detti disponibili a continuare l’interlocuzione con il sindacato e sollecitare il Governo per un confronto politico sulle telecomunicazioni”.