LAVORO

Tim-sindacati, secondo step sul contratto di espansione. Di Raimondo, Asstel: “Skill leva strategica”

Intesa raggiunta al ministero del Lavoro. Il direttore dell’associazione di Confindustria: “Serve rendere strutturale questo modello per accompagnare il processo di trasformazione delle imprese”

Pubblicato il 17 Mag 2021

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Formazione permanente e Competenze asset fondamentali per le imprese della Filiera Tlc per governare la trasformazione digitale. E’ la vision di Laura Di Raimondo, direttore di Asstel.

“Da molto tempo sosteniamo la necessità di governare la trasformazione digitale del settore attraverso modelli che puntino a investire in maniera efficace sulle politiche attive del lavoro e che valorizzino l’importanza della formazione come strumento strategico per imprese e lavoratori – spiega Di Raimondo – L’accordo raggiunto oggi al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali tra Tim e le Organizzazioni Sindacali sul Contratto di Espansione, va in questa direzione”.

“In particolare, il Contratto di Espansione, accompagna il processo di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, valorizza e migliora il grado di occupabilità delle persone attraverso l’aggiornamento e lo sviluppo delle competenze professionali, crea nuova occupazione, favorendo l’innovazione”.

“Per questo riteniamo che il Contratto di Espansione possa diventare, anche alla luce delle riforme che il Paese sarà chiamato a realizzare nell’ambito del Pnrr, uno degli strumenti cardine sui quali impostare una profonda riforma del sistema di protezione sociale del lavoro che metta sempre più al centro le politiche attive – aggiunge il direttore di Asstel – “auspichiamo quindi, che sia giunto il momento per rendere questa misura strutturale, aperta a una più ampia platea di imprese e capace di promuovere ulteriormente l’inserimento e la crescita professionale di giovani e donne, anche attraverso il ricorso agli Its e una sempre più diffusa cultura Stem”.

Il piano di Tim

Lo scorso aprile un primo accordo con i sindacati ha dato il via libera al contratto di espansione in Tim.

L’azienda ha firmato con Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil l’accordo per il 2021-2022 sullo strumento che consente di assumere dipendenti a fronte di una riduzione dell’orario lavorativo.

Si prevedono 600 assunzioni i due anni (300 nel 2021 e 300 nel 2022). Di queste, 100 riguarderanno i call center TeleContact a fronte di 20 giorni di sospensione per il 2021 e 22 per il 2022.

Rimangono esclusi dal contratto di espansione, le persone impegnate nelle attività definite genericamente “H24”, e progettisti di rete (ruolo di designer) in ambito Operations, oltre a particolari figure riportate in dettaglio nel testo dell’accordo.

Per alcune figure tecniche sono state invece previste un numero di giornate di sospensione più basse: sei giorni nel 2021 e altrettanti nel 2022.
Nero su bianco anche 6 giornate di formazione retribuita al 100% per chi ha 20 giorni nel 2021 e 22 nel 2022. I lavoratori in solidarietà espansiva per un periodo di 6 giorni avranno a disposizione un giorno di formazione, sempre totalmente retribuito.

Tim si è impegnata ad integrare fino all’80% la retribuzione dei lavoratori per tutte le giornate di sospensione. Oltre alle assunzioni sono previsti 2.700 passaggi di livello nel 2021-23.

Contratto di espansione, cos’è e come funziona

La misura è stata inserita nel decreto Crescita e mira a sostenere la riconversione tecnologica delle aziende con oltre 1.000 dipendenti, puntando su turn over. Nel dettaglio il contratto di espansione prevede un piano di assunzioni di risorse umane qualificate; scivoli per la pensione fino a 5 anni e riduzione dell’orario di lavoro per i dipendenti che non hanno i requisiti per accedere allo scivolo; un piano di formazione per i dipendenti virato sull’hi-tech.

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