L'AUDIZIONE

Tim Vs Open Fiber, Cardani: “Tocca alla magistratura decidere”

Il presidente Agcom sullo scontro relativo ai bandi Infratel per le aree bianche: “Authority ha competenze limitate”

Pubblicato il 18 Lug 2017

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“Nel settore del digitale partecipano molte autorità indipendenti, e noi non vogliamo invadere campi altrui: cerchiamo sempre di rispettare le rispettive competenze. Le nostre sono importanti, ma relativamente limitate. La mia opinione, come cittadino, è che la legislazione (che fra l’altro insiste su tutta l’Ue, derivando da direttive europea), non essendo interamente cogente, porta a formulazioni di bandi molto diverse. Nel caso in specie, Telecom contro OpenFiber, la formulazione avrebbe forse potuto essere più stringente, anche se, in sede di formulazione di un bando, risulta difficile immaginare che un operatore che dichiara il proprio disinteresse nell’oggetto di esso possa poi comportarsi in maniera opposta”. Lo dichiara Angelo Marcello Cardani, presidente dell’Agcom, rispondendo a Marco Filippi e Raffaele Ranucci (Pd) in un’audizione davanti alle commissioni Lavori pubblici e Industria del Senato sui recenti sviluppi del piano di realizzazione della banda larga e ultralarga, anche sotto i profili della competitività del Paese e della concorrenza, alla luce dei recenti contrasti tra Telecom Italia e OpenFiber.

“L’unica autorità che potrebbe mettere una parola finale e definitiva alla vicenda – soggiunge – è la Magistratura: emettere pareri serve fino a un certo punto, non c’è mai una parola definitiva. La presenza di un altro operatore, di per sé, non rovina comunque il gioco: si parla di aree bianche, non coperte, ma non credo che l’entrata di un secondo operatore si riferisca alla totalità di tali aree”.

Lo scontro riguarda i bandi Infratel che, secondo l’Adf di Tim Flavio Cattaneo, sarebebro stati fatti a misira di Open Fiber. Un’accusa che il ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, aveva definito grave e inaccettabile. Nei giorni scorsi però si sono allentate le tensioni fra governo e Telecom Italia. Sabato scorso, in un’intervista, il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha dichiarato che i toni della controversia con il ceo della società, Flavio Cattaneo, riguardo alla fibra ottica nelle “aree bianche”, intensificatasi alla fine di Giugno, si sono abbassati. Il ministro ha dichiarato che accoglierebbe con favore una fusione tra le infrastrutture di Telecom Italia e di Open Fiber, se le parti accettassero di discutere il progetto. Calenda ha poi affermato che il Governo sta studiando un piano di incentivazione per stimolare la domanda di fibra ottica nelle aree “grigie”, dove risiede il 65% delle aziende italiane.

Nella stessa intervista Calenda ha dichiarato che considera Flavio Cattaneo un eccellente manager. “Quando ha preso un tono inappropriato nel trattare con il governo”, ha poi sottolineato Calenda, “lo ha fatto notare si è scusato e la storia è finita lì “. Il ministro Calenda ha anche detto di essere aperto a incontrarsi con il ceo.

“Come abbiamo già detto mille volte, crediamo che un accordo tra le parti piuttosto che una controversia sarebbe nel migliore interesse di tutti e pertanto diamo il benvenuto a qualsiasi passo in questa direzione”, hanno osservato gli analisti di Banca Imi, che hanno confermato il rating buy, con target price a 1,08 euro.

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