Primo passo: chiudere, possibilmente entro l’anno, la joint venture che farà nascere un nuovo operatore delle frequenze tv. Secondo passo: aprire il capitale cercando un investitore, finanziario o industriale, nella prima metà del 2014. E’ questo lo schema – secondo quanto risulta a Radiocor – a cui stanno lavorando Telecom Italia Media e il Gruppo L’Espresso impegnate nell’integrazione delle rispettive attività televisive dopo l’annuncio dell’accordo preliminare, a inizio ottobre, per creare il primo player indipendente del settore con cinque multiplex delle frequenze.
Nella nuova società convergeranno i tre mux di TiMedia, detenuti attraverso Telecom Italia Media Broadcasting, e i due del gruppo romano in capo a Rete A: il progetto prevede che Telecom detenga circa il 70% della jv e L’Espresso il 30%, una valutazione che discende dalla migliore qualità degli asset Telecom in termini di copertura della popolazione e di clientela.
Lo scorso 7 ottobre Telecom Italia Media aveva siglato un term sheet non vincolante relativo a una possibile integrazione tra la controllata Telecom Italia Media Broadcasting (Timb) e le attività di operatore di rete di Rete A (controllata dal Gruppo Editoriale L’Espresso) nell’ottica di valorizzazione degli asset di entrambi anche attraverso la realizzazione di sinergie industriali.