Tiscali va su di giri a Piazza Affari. La quotata sarda ha segnato in mattinata una progressione del 17,37% fino a superare il 20% per poi impennarsi al 30,9%, con volumi più che decuplicati rispetto alla media. Gli acquisti su Tiscali sono sostenuti dalle continue voci su un possibile passaggio di proprietà del gruppo. Di ufficiale sulla questione non c’è assolutamente nulla e già da tempo si parla di un possibile cambio al timone. Oggi però le voci di corridoio a riguardo sono nuovamente tornare in primo piano e il titolo non può che trarne beneficio.
Lo scorso settembre Tiscali studiava l’aumento di capitale. Nella semestrale recentemente approvata dal gruppo si leggeva: “la ripatrimonializzazione e la ristrutturazione dell’indebitamento finanziario sono elementi necessari per la realizzazione del piano industriale” aggiungendo che “a giugno si è giunti alla formalizzazione di una bozza di term sheet contenente una proposta allo stato non vincolante che prevede una possibile ripatrimonializzazione […], un parziale riscadenziamento del debito e una rimodulazione dei parametri finanziari”.
È la prima volta che la società metteva nero su bianco l’aumento di capitale. Il mangagement era intenzionato a sanare una volta per tutte una situazione di tensione finanziaria che si protrae da anni e che finora non è mai stata risolta ma solo rimandata. A fine giugno Tiscali ha registrato ricavi per 106,7 milioni (-6,655), un ebitda di 20,5 milioni (-24,6%) e un ebit di 2,1 milioni (-43,2%) e una perdita di 5,7 milioni rispetto a un rosso di 3,6 del 2013. Sale invece l’indebitamento finanziario che la Consob ha rilevati a 196,4 milioni al 31 luglio scorso.