Tiscali ha chiuso il primo trimestre con una perdita di 2,6 milioni di euro, rispetto all’utile da 0,3 milioni dello stesso periodo del 2012 ed Ebit di 1 milione da 4,1 milioni. I ricavi calano del 6,3% a 55,9 da 59,7 milioni, di cui i ricavi Business hanno raggiunto quota 4,6 milioni (+26,8%), i ricavi Voce 4 milioni (+16,9%) e i ricavi Media 5,1 milioni rispetto ai 5,2 milioni del primo trimestre del 2012.
L’Isp sardo guidato da Renato Soru ha registrato un totale di 483mila clienti Broadband, in aumento di 4mila unità rispetto al primo trimestre del 2012. Il risultato operativo lordo si è attestato a 15,9 milioni di euro, rispetto a 17,4 milioni del primo trimestre del 2012.
L’Ebitda netto dopo gli accantonamenti è pari a 12,7 milioni di euro, a fronte di 14 milioni del primo trimestre del 2012. La posizione finanziaria netta negativa è pari a 191,1 milioni di euro, in miglioramento rispetto al dato negativo di 195,8 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2012. “Il contesto di mercato continua a essere fortemente competitivo – si legge in una nota che mette a fuoco le prospettive per il 2013 – determinando in tal modo una pesante pressione al ribasso sulla marginalità derivante dalla competizione sui servizi Tlc, e un’area di crescita prospettica sui servizi web e Over The Top”.
Un contesto a cui la società risponde con un costante impegno sia sul fronte dell’ottimizzazione della gestione del business tradizionale che dell’innovazione, lanciando tre servizi innovativi e con grande potenziale di crescita, quali Indoona, Istella e Streamago. Tali servizi si inquadrano nella strategia intrapresa negli ultimi esercizi, che prevede il presidio di una parte più ampia della catena di valore nel mercato delle telecomunicazioni. Le azioni della società sono volte “al miglioramento della generazione di cassa al servizio del debito finanziario e del circolante”.