Il mercato scommette sulla ristrutturazione del debito di Tiscali, che ha una posizione finanziaria negativa di 191,86 milioni di euro. Secondo i trader di Piazza Affari, l’ottima performance del titolo messa a segno ieri, con un rialzo del 10,97% a 0,043 euro e scambi pari a quasi 20 volte la media giornaliera, sono legati all’ipotesi che stia andando in porto la ristrutturazione del debito della società. Secondo fonti finanziarie, Jp Morgan e Intesa Sanpaolo sono tra gli istituti più esposti verso l’azienda guidata da Renato Soru. Negli ultimi 4–5 anni il fatturato di Tiscali è passato da 980 a 230 milioni di euro, un crollo del 76%.
La relazione della società di revisione Ernst & Young ha però espresso parere positivo sul bilancio semestrale di Tiscali al 30 giugno scorso. Nel documento si legge che gli amministratori dell’azienda “ritengono che il raggiungimento di una situazione di equilibrio patrimoniale, economico e finanziario nel lungo termine sia subordinato alla ristrutturazione del debito finanziario, che prevede, in relazione al contratto di finanziamento denominato Group facility agreement (Gfa), rimborsi nei mesi di luglio 2014 e luglio 2015 per importi pari, rispettivamente, a circa 108 e 29 milioni di euro”.
Nel contempo, gli amministratori hanno “la ragionevole aspettativa che il Gruppo Tiscali abbia adeguate risorse per continuare l’esistenza operativa entro tale lasso di tempo”.