Ricavi in calo per Tiscali. Nel corso dei primi nove mesi del 2010
il gruppo ha registrato un fatturato di 206,9 milioni di euro, in
diminuzione del 6,6% rispetto al dato di 221,6 milioni del 2009. A
impattare sul risultato soprattutto “la cessione di Tiscali Uk
(per circa 5,7 milioni) e la fisiologica contrazione del segmento
narrowband e voce analogica, unitamente al forte effetto
stagionalità del settore nel terzo trimestre, che in questo
esercizio ha influito in misura più accentuata rispetto al
precedente”. Il fatturato risente inoltre della diminuzione dei
ricavi unitari derivanti da traffico incoming a far data dal 1°
luglio 2010.
A fronte del calo dei ricavi Tiscali migliora il risultato netto,
negativo per 15,4 milioni di euro al 30 settembre 2010 contro un
dato negativo di 418,4 milioni di euro nei primi nove mesi del
2009. Bene anche la posizione finanziaria netta in miglioramento
del 53,4%,negativa per 195,3 milioni di euro al 30 settembre 2010,
contro un dato negativo di 419,3 milioni dello stesso periodo dello
scorso anno.
Nel dettaglio l’accesso a internet e la voce – ‘core
business’ del gruppo – rappresentano circa l’84% del
fatturato. Il Risultato operativo lordo (Ebitda) rettificato prima
degli accantonamenti è pari a 50,5 milioni, in diminuzione del
27,8% rispetto al dato comparabile dei primi 9 mesi del 2009 (69,9
milioni).
Per quanto riguarda i clienti Adsl il totale è pari a circa 602
mila unità; di questi 582 mila attivi (+5,2% ) con oltre 395mila
clienti diretti (Ull). L’incremento dei clienti Dual Play (dati e
voce tramite internet) rispetto al 30 settembre 2009 è pari a
oltre 99 mila unità (+37). I clienti di telefonia mobile sono
oltre 71 mila. La base clienti che utilizza servizi di accesso
dial-up (narrowband) e voce Cps si attesta a circa 89 mila
unità.
Ricavi per area di business
Accesso: ricavi broadband in aumento del 2,1%. Il
segmento ha generato ricavi nei per 99,1 milioni di euro (pari al
48% del totale ricavi), in flessione rispetto al dato del periodo
corrispondente dell’esercizio 2009 (103,2 milioni) ma che
registra un aumento del 2,1% anno su anno sui ricavi broadband
(92,7 milioni contro i 90,7 del corrispondente periodo
nell’esercizio precedente). “Un risultato – si legge nella
nota – particolarmente significativo se letto anche alla luce di un
contesto in cui il progressivo incremento delle promozioni alla
clientela rappresenta una delle leve principali della vivace
competizione sul mercato, con conseguente pressione sull’Arpu e i
margini".
Voce: Voip + 13,5% . I ricavi generati dai servizi
voce sono in aumento del 6,1%. In valore assoluto i ricavi voce del
2010 ammontano a 74,7 milioni, rispetto ai 70,4 milioni di euro del
periodo corrispondente del 2009, nonostante la diminuzione dei
ricavi incoming a far data dal 1° luglio 2010. Del totale ricavi
voce, 54,1 milioni sono relativi alle componenti di traffico voce
generate dai servizi Voip, in aumento del 13,5% rispetto al
corrispondente periodo del 2009 (47,6 milioni di euro), risultato
particolarmente soddisfacente generato dalle politiche di upsell
che hanno più che compensato la diminuzione del ricavo unitario
per il traffico incoming.
Servizi per le imprese : 6% del totale ricavi. I
ricavi da servizi Vpn, housing, hosting, domini e leased lines sono
pari a 18,4 milioni di euro, in leggera flessione rispetto al dato
del periodo corrispondente del 2009 (20,2 milioni). La flessione è
in gran parte attribuibile all’effetto negativo della dismissione
della controllata Uk.