Tiscali, perdita netta sale a 418,4 mln. Soru torna al timone

I dati determinati dagli oneri finanziari sul debito pre-ristrutturazione per 49,6 milioni e dalla minusvalenza della cessione della controllata nel Regno Unito per 365 milioni

Pubblicato il 13 Nov 2009

Calo dei ricavi e cambio al vertice per Tiscali. Il Cda che ha
approvato i conti dei primi nove mesi del 2009 ha infatti reso nota
anche la successione di Renato Soru a Mario Rossoin qualità di Ad
e Presidente.
La ha fatto segnare un calo del 9,5% verso un anno prima a 221,6
milioni di euro (in linea con gli obiettivi del piano) e perdite
nette per 418,4 milioni, contro un rosso di 98,2 milioni di un anno
fa, determinate dagli oneri finanziari sul debito
pre-ristrutturazione per 49,6 milioni e dalla minusvalenza relativa
alla cessione della controllata nel Regno Unito per 365
milioni.
La società ha anche reso noto che Renato Soru succede a Mario
Rosso come presidente e a.d. di Tiscali SpA

Il Cda ha approvato i conti che includono un risultato operativo
lordo (Ebitda rettificato) pari a 69,9 milioni, con una
marginalità del 31,6% sui ricavi, rispetto ai 60,9 milioni un anno
prima (+14,8%). La società precisa che “in Italia l'Ebitda
rettificato è salito del 48,8% a 69,1 milioni con una marginalità
del 32% dei ricavi (+12 punti percentuali) e il risultato netto
positivo è pari a 10,5 milioni rispetto alla perdita di 14,6
milioni un anno prima”.
Gli utenti Adsl in Italia sono circa 553mila, in crescita rispetto
a fine giugno scorso. I costi operativi indiretti del gruppo si
collocano a 64,6 milioni, pari al 29,1% dei ricavi, rispetto ai
97,5 milioni di un anno prima (39,8% dei ricavi). L'Ebit scende
a 5,3 milioni, rispetto ai 7,5 milioni di un anno prima, a causa di
costi straordinari esclusi i quali risulta in crescita a 15,2
milioni. La posizione finanziaria netta è negativa per 413,5
milioni (da 601,1 milioni a fine dicembre 2008). Tiscali aggiunge
che “si è concluso con ampie sottoscrizioni da parte del mercato
(93% alla fine del periodo) l'aumento di capitale per circa 180
milioni lanciato il 12 ottobre scorso”.

L'asta dell'inoptato si è conclusa con successo l'11
novembre e i risultati definitivi delle sottoscrizioni sono
previsti il 16 novembre. L'operazione consentirà di ridurre
l'indebitamento del gruppo di ulteriori 220 milioni circa.
Inclusi anche i proventi legati alla cessione della controllata nel
Regno Unito, Tiscali stima di ridurre l'indebitamento
complessivo di circa 440 milioni. L'indebitamento finanziario
netto a seguito dell'aumento di capitale appena concluso è
pertanto pari a circa 200 milioni e un'ulteriore riduzione
(fino a circa 160 milioni) potrebbe derivare dai proventi per la
cessione di Tiscali Uk per circa 40 milioni prevista entro
giugno/dicembre 2010 e per cui la procedura di verifica è ancora
in corso. Quanto alle stime sull'evoluzione della gestione, la
società afferma di aver presentato lo scorso ottobre il piano
industriale 2009/2013, le cui linee giuda prevedono di consolidare
il posizionamento del gruppo sul mercato italiano e rileva di
“aver messo in atto e di stare implementando una serie di azioni
commerciali e organizzative che possano consentire la realizzazione
degli obiettivi” previsti.

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