SCENARI

Tlc, al ribasso la spesa mondiale: l’inflazione zavorrerà la crescita

Idc rivede le stime sul 2022. Dopo il boom della connettività innescato dal Covid la brusca frenata dovuta alle incertezze sul futuro. Atteso appena il +1,4%. Il rialzo dei tassi di interesse e le difficoltà della supply chain gli altri due ostacoli sul cammino. Impatti anche sulla pay-tv

Pubblicato il 11 Mag 2022

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Rallenta la crescita della spesa mondiale dei servizi di telecomunicazione e Pay-Tv. Prevista quota 1.588 miliardi di dollari per l’anno in corso contro i 1,566 miliardi di dollari dell’anno scorso. “Il  futuro è oscurato dall’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse”. Emerge dal report Idc che rivede al ribasso le stime della crescita del mercato e prevede che i consumi per servizi di telecomunicazioni e pay TV aumenteranno dell’1,4% nel 2022 raggiungendo un totale di 1.588 miliardi di dollari.

Sul futuro l’ipoteca della crisi

Il 2021 è stato caratterizzato dalla rapida ripresa dell’economia globale dalla crisi causata dalla pandemia di Covid-19. Questo contesto favorevole ha comportato un’ulteriore crescita della spesa per i servizi di telecomunicazione, quindi il valore totale del mercato mondiale è aumentato leggermente più rapidamente di quanto originariamente previsto.

Una tendenza comune a tutte le regioni del mondo: il mercato Europa, Medio Oriente e Africa è cresciuto di 0,2 punti percentuali più velocemente rispetto alle previsioni di ottobre 2021; l’Asia/Pacifico è cresciuta di 0,5 punti percentuali più velocemente; e le Americhe sono cresciute di 1,0 punti percentuali più velocemente. La crescita più alta del previsto si è registrata anche in tutti i segmenti tecnologici ad eccezione della Pay TV, il che è logico perché le persone hanno potuto trascorrere più tempo fuori casa e quindi alcuni hanno deciso di cancellare gli abbonamenti ai pacchetti TV acquisiti durante i lockdown.

Corrette al ribasso le previsioni

Le previsioni di ottobre 2021 di Idc per il mercato mondiale dei servizi di telecomunicazione e della Pay TV includevano uno scenario di ulteriore ripresa (ossia, tassi di crescita ancora più elevati) negli anni 2022 e 2023. Tuttavia, a causa di nuove circostanze che includono l’accelerazione dell’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse di riferimento da parte delle banche centrali che, di conseguenza, porteranno a una crescita economica più lenta negli anni a venire, la previsione è stata modificata.

La nuova previsione è ancora ottimista, scrive Idc, “ma i tassi di crescita nel primo semestre saranno inferiori a quelli registrati lo scorso anno”.

Gli effetti dell’inflazione

L’inflazione dovrebbe in teoria avere “un impatto positivo su questo mercato”, si legge nel report: gli operatori aumenteranno le tariffe, i clienti pagheranno di più e il valore totale del mercato dovrebbe crescere più rapidamente di quanto previsto.

Tuttavia, l’inflazione genera anche un deterioramento del potere d’acquisto dei consumatori e delle imprese, provocando così un calo della domanda. Va notato che l’impatto dell’inflazione nel mercato dei servizi di telecomunicazione sarà esteso nei prossimi anni. Questo perché un’elevata percentuale di utenti ha contratti biennali con operatori che garantiscono tariffe stabili fino alla scadenza dei loro contratti. Ciò significa anche che gli effetti dell’inflazione saranno inizialmente maggiori nei mercati con una percentuale maggiore di clienti prepagati.

L’impatto della guerra in Ucraina

La guerra in Ucraina avrà un effetto negativo sul mercato dei servizi di comunicazione in Emea. Colpirà principalmente il mercato ucraino, che vedrà un notevole calo a causa della distruzione delle infrastrutture di rete e dell’enorme numero di persone che lasceranno il Paese. Anche il mercato russo subirà un calo poiché la domanda locale sarà sotto pressione a causa della recessione causata dalle sanzioni internazionali. D’altra parte, la guerra avrà un impatto positivo sui mercati dei paesi vicini (Polonia, Slovacchia e Romania) che ospitano un gran numero di profughi ucraini.

Il “colpo di coda” del Covid

Inoltre, la pandemia non si è ancora conclusa. Gli attuali blocchi in Cina e un possibile emergere di nuove varianti del virus nel resto del mondo potrebbero portare ulteriori impatti sul mercato, principalmente nella sezione dei servizi dati fissi aziendali. Sebbene le precedenti ondate non abbiano influenzato drasticamente il mercato globale dei servizi di telecomunicazione, le relative interruzioni della catena di approvvigionamento globale stanno già causando carenze di apparecchiature per utenti finali e di rete e quindi creano nuove preoccupazioni per i partecipanti dal lato dell’offerta.

La spinta al digitale della pandemia

Il settore dei servizi di telecomunicazione è rimasto molto stabile durante la pandemia di Covid-19. Inoltre, ha agito come una spina dorsale dell’economia globale, consentendo alle persone di comunicare, intrattenere e svolgere il proprio lavoro mentre erano confinate nelle loro case.

“La ripresa economica nel 2021 ha stimolato la crescita del mercato e ha portato a tassi di crescita superiori alle attese, ma le stesse forze che hanno tirato su il mercato possono anche spingerlo verso il basso – spiega Kresimir Alic, direttore della ricerca, Worldwide Telecom Services presso Idc -. Proprio come altri mercati, questo mercato non è immune ai cambiamenti nelle tendenze economiche e forze come l’inflazione e la recessione potrebbero cambiare rapidamente la forma della curva. L’inflazione è già in atto e le economie hanno iniziato a rallentare, per questo motivo la nostra visione del mercato rimane cautamente ottimista”.

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