Dopo un 2024 all’insegna della prudenza, i mercati finanziari stanno mostrando segnali di ripresa, con le fusioni e acquisizioni (M&A) a tornare protagoniste. Il calo dell’inflazione e la riduzione dei tassi di interesse spingono le aziende a ripensare le proprie strategie di crescita e considerare attività M&A. Lo conferma il nuovo “M&A Sentiment Index 2025″ di Boston Consulting group (Bcg), che registra un incremento del sentiment globale da 66 (dicembre 2022) a 77 (gennaio 2025), segnando un importante segnale di fiducia per il settore. Il valore rimane ancora inferiore alla media decennale di 100, indicando come il mercato presenti ancora un potenziale di ulteriore sviluppo.
Il Nord America e l’Europa stanno trainando la crescita, mentre la regione Asia-Pacifico continua a mostrare segnali di debolezza dovuti all’incertezza economica e alle tensioni geopolitiche.
Enrico Tanduo, Managing director e partner di Bcg, ha commentato: “L’attuale calo dei tassi di interesse unito alla necessità di stimolare percorsi di crescita e trasformazione aziendale, potrebbe dare nuovo slancio alle operazioni di M&A nel nostro continente. L’ottimismo è già palpabile a gennaio 2025, con il Sentiment Index per gli operatori europei a 84, superiore rispetto al dato medio globale e in crescita rispetto ai mesi scorsi”.
I segnali sono positivi anche per l’industria Tmt (tecnologia, media e telecomunicazioni), già protagonista nel 2024 (su scala globale) di incrementi del valore dei deal sopra la media.
M&A, prospettive di ripresa per il settore Tlc
Nel corso 2024, il valore globale delle operazioni di M&A ha registrato una timida crescita, raggiungendo 2.100 miliardi di dollari, con un aumento del 3% rispetto al 2023. Se i settori finanziario e immobiliare hanno messo a segno i maggiori incrementi per valore aggregato delle operazioni, cresciuto del 49% rispetto al 2023, l’industria Tmt ha registrato un +34%, trainata per lo più dai grandi deal tecnologici. Al contrario, sono in forte calo le operazioni di M&A nei settori energia (–33%), healthcare (–29%) e industrials (–24%).
Il calo dell’inflazione, la riduzione dei tassi di interesse e la ripresa delle valutazioni aziendali nella seconda metà del 2024 hanno contribuito a rafforzare le aspettative di un’accelerazione dell’attività M&A nel 2025.
In Europa, nel 2024, il valore delle operazioni di M&A ha raggiunto i 483 miliardi di dollari, con un aumento del 16% rispetto all’anno precedente, una percentuale molto più alta di quella registrata negli Usa (+1% per un valore dei deal di 1,1 trilioni). Nel contesto europeo il mercato si è mostrato disomogeneo, con una crescita concentrata in alcuni mercati (Regno Unito e Francia, mentre l’Italia ha il segno meno). La crescita riguarda molti settori, con il comparto finanziario tra i protagonisti della ripresa in questa geografia, con annuncio di grandi operazioni, anche “cross-border”.
La regolamentazione incide sul sentiment
Attualmente il sentiment rispetto alle attività M&A è particolarmente alto negli Stati Uniti: da 81 (agosto 2024) a 91 (gennaio 2025), guidato dalle aspettative di un allentamento della regolamentazione, che potrebbe facilitare operazioni di grande rilievo, ad esempio nel settore tecnologico, al momento interessato dai macro-trend di adozione dell’intelligenza artificiale.
L’Asia-Pacifico resta la regione con la performance più debole, con un Sentiment Index fermo a 45, segnalando incertezze economiche e tensioni geopolitiche. L’economia cinese continua a frenare il mercato, sebbene le politiche fiscali possano stimolare una ripresa nel lungo termine. In Giappone, le riforme sulla governance aziendale stanno contribuendo a un aumento dell’attività M&A, mentre in Australia l’entrata in vigore di nuove leggi sulla concorrenza nel 2026 potrebbe accelerare le operazioni nel 2025. Brillante l‘India che ha visto aumentare del 73% il valore delle operazioni M&A nel 2024.
Il 2025 anno cruciale per l’M&A
Gli spazi per un recupero sono ancora ampi: il valore di 2.100 miliardi di dollari per i deal globali nel 2024 è ben lontano dalla media decennale di 3000 miliardi. Inoltre, il numero delle operazioni continua a scendere: siamo a 32.000 nel 2024 contro 34.200 nel 2023 e 41.200 nel 2021.
Il 2025, tuttavia, potrebbe essere un anno cruciale per il mercato dell’M&A. La stabilizzazione delle condizioni economiche e la riduzione dei vincoli normativi potrebbero favorire una ripresa più solida. Tuttavia, sarà essenziale adottare un approccio strategico per navigare le complessità ancora presenti: le normative antitrust continuano a rappresentare una sfida per le operazioni più grandi e le restrizioni sugli investimenti esteri e sulla sicurezza nazionale potrebbero influenzare la chiusura di molte transazioni. Inoltre, anche l’evoluzione delle regolamentazioni sulla protezione dei dati e la sicurezza informatica potrebbero ridefinire il modo in cui le aziende strutturano le operazioni di M&A.
In un panorama in continua evoluzione, conclude Bcg, gli operatori che sapranno muoversi con agilità e visione strategica avranno le migliori opportunità per capitalizzare la prossima ondata di M&A nel 2025.