Sono positivi i messaggi della Commissione europea sullo stato del
settore delle telecomunicazioni in Italia, contenuti nel consueto
rapporto annuale dell’esecutivo comunitario sulle comunicazioni
elettroniche nell’UE. Nel “Digital scoreboard”, infatti, la
Commissione rileva per l’Italia che “nonostante un calo dei
ricavi (-2,4% nel 2009), il livello degli investimenti sui ricavi
rimane al di sopra della media europea (14,8% nel 2009, con una
media UE del 12%). In questa classifica l’Italia si posiziona al
primo posto tra Regno Unito, Francia, Germania e Spagna".
La scheda Italia del rapporto comunitario rileva ancora che
“l'Italia è attualmente uno dei più grandi mercati Ftth in
Europa, con oltre 2,5 milioni di famiglie e 348 mila abbonati in
fibra alla fine di dicembre 2010” e che “ la penetrazione della
banda larga fissa in Italia è lentamente cresciuta fino al 22% del
gennaio 2011 (20,6% nel 2010), sempre al di sotto della media
europea (26,41%) ma con una penetrazione considerevole delle
offerte double play che includono i servizi voce (13,01%, con una
media UE dell’11,79% nel luglio 2010)”.
Confermata anche la posizione di first player per la telefonia
mobile, dove si rileva che “con la più alta penetrazione mobile
nell’Unione europea (154% nel 2009) ed il traffico voce mobile
superiore a quello fisso (53,3% contro 47,7% nel 2009), l’Italia
è in testa nella penetrazione della banda larga mobile, che nel
gennaio 2011 si attestava al 10,2% (media UE al 7,3%)”.
Il Digital Scoreboard, sempre in relazione alla banda larga su
piattaforme mobile rileva ancora che “la penetrazione della banda
larga mobile basata su carte dedicate ai servizi dati o su modem è
stata dinamica (10,2% nel gennaio 2011, dal 6,7% del gennaio 2010)
e il numero di utenti attivi – compresi gli smartphone- è quasi
raddoppiato (circa 17 milioni nel gennaio 2011) così come il
traffico dati (+82% nel 2010)”.
Per quanto riguarda l’apertura dell’ultimo miglio,
“l’Italia rimane uno dei primi Paesi". Il numero di linee
disaggregate pienamente attive si attestava a 3,7 milioni nel
gennaio 2011. Quanto alla possibilità di cambiare operatore,
Bruxelles registra che “la portabilità del numero è una pratica
diffusa in Italia, e si registra un aumento consistente nel numero
di transazioni rispetto al 2009. Ciò è vero soprattutto nel
settore mobile, in cui l’Italia si attesta prima in Europa per
quanto riguarda il numero di transazioni (4.358.944 nell’ottobre
2010)”.