La Filiera delle Telecomunicazioni (Tlc) si trova di fronte a notevoli sfide e profondi cambiamenti. Le Tlc sono strategiche in quanto abilitano la trasformazione digitale, grazie alla connettività e ai servizi digitali direttamente collegati. Le imprese della Filiera Tlc, attraverso le proprie competenze distintive (progettazione, costruzione ed esercizio del sistema di reti più articolato del mondo, conoscenza delle necessità dei clienti per effetto della presenza diffusa sui territori, alta professionalità e competenze distintive nei nuovi trend tecnologici), sostengono da sempre i processi di innovazione e oggi, grazie alla progettazione e allo sviluppo di nuovi servizi digitali, possono rispondere alle esigenze di persone, imprese e PA in tutti i principali settori del sistema economico.
In uno scenario di mercato in cui l’Europa registra dinamiche di crescita inferiori alle altre grandi aree mondiali, l’Italia segna un quadro particolarmente difficile come dimostra la diminuzione dei ricavi più significativa negli ultimi 12 anni. Nel 2022, rispetto all’anno precedente, i ricavi degli Operatori Tlc in Italia sono diminuiti, del 3%, cui si accompagna una riduzione del saldo di cassa (Ebitda -Capex), pari a 0,7 miliardi nel 2022 e che, considerando anche il pagamento della maxi-rata per le frequenze 5G (circa 4,5 miliardi di euro), diventa addirittura negativo.
Il settore quindi è a un bivio e la trasformazione in atto richiede l’implementazione di nuovi modelli di organizzazione del lavoro, il rafforzamento e l’ampliamento delle competenze dei lavoratori, il coinvolgimento dei giovani in un’ottica di ricambio generazionale: sfide su cui sono impegnate le imprese Tlc.
Sfide che, però, richiedono uno sviluppo incentrato sulla qualità dei servizi offerti, sull’innovazione dei processi e dei prodotti, nonché sulla crescita e l’aggiornamento delle competenze professionali delle persone impiegate nelle imprese della Filiera e la capacità di attrarre i talenti. Elementi fondamentali che presuppongono uno cambiamento culturale per valorizzare e investire sulle persone.
In Italia, la Filiera Tlc registra una delle anzianità aziendali medie più elevate in Europa, sebbene tale tendenza sia in diminuzione grazie alle politiche attuate negli ultimi anni. Un esempio tangibile è la crescita, dal 12% al 20%, del numero di lavoratori con un’anzianità aziendale inferiore a 5 anni. Una situazione che richiede una attenta riflessione, soprattutto considerando la necessità della Filiera di promuovere l’innovazione in un contesto di crescente competizione e di prospettive di sviluppo nei mercati digitali.
La sfida delle competenze, e quindi la trasformazione del lavoro, è attualmente al centro dell’attenzione della Filiera. È necessario trovare un equilibrio tra le esigenze di innovazione e la capacità di individuare le misure utili per accompagnare i cambiamenti, valorizzando ciò che è stato già realizzato positivamente e gestendo i riverberi sul fronte dell’occupazione, nonché aggiornando normative obsolete nate in un contesto analogico. Il rapido sviluppo della tecnologia rende fondamentale che il Settore nel suo insieme acquisisca le competenze necessarie per la sua crescita, offrendo così ampie opportunità anche ai giovani che si avvicinano al mondo del lavoro. A questo proposito, Asstel ha elaborato a inizio anno una mappatura delle 69 competenze necessarie per lo sviluppo del lavoro nella Filiera a breve e medio termine, comprendendo sia quelle che possono essere acquisite attraverso processi di riconversione e riqualificazione del personale esistente, sia quelle che devono essere cercate sul mercato per rispondere ai nuovi modelli di business che le imprese stanno sviluppando, grazie anche all’impulso dei fattori abilitanti digitali come i big data, il cloud, l’IoT, la cybersecurity, AI e il 5G.
Parallelamente all’offerta formativa che risponde alle sfide future, le imprese attribuiscono grande importanza al concetto di formazione permanente, che consente alle persone di adattarsi ai cambiamenti anche in età adulta e alle aziende di abbracciare più agevolmente nuovi modelli organizzativi innovativi. Nel 2022, quasi la totalità dei lavoratori nel Settore Tlc è stata coinvolta in attività di upskilling e reskilling. Nel corso del 2022, ogni persona ha seguito circa sei giornate di formazione, in aumento rispetto alle quattro o cinque giornate previste alla fine del 2021 per gli anni successivi.
Per questo insieme alle Organizzazioni Sindacali abbiamo individuato nella definizione del Fondo di Solidarietà per la Filiera Tlc una risposta per accompagnare le azioni di formazione, riqualificazione e riorganizzazione rese necessarie dai processi innovazione tecnologica e di trasformazione, rispetto al quale auspichiamo un supporto economico pubblico, aggiuntivo al finanziamento da parte di imprese e lavoratori, che ne acceleri la piena operatività soprattutto nella fase di avvio, dal 1 gennaio 2024, per il primo triennio.
Al contempo, è necessario poter disporre di strumenti come il Contratto di Espansione che in questi anni ha dimostrato la sua capacità di accompagnare l’evoluzione del lavoro non solo nella Filiera Tlc ma anche in altri comparti produttivi e il suo mancato rifinanziamento rischia di rallentare l’impulso positivo ad implementare soluzioni di politiche attive del lavoro in luogo di quelle passive. Sarebbe quindi determinante che già nei prossimi passaggi legislativi, sia possibile trovare la giusta attenzione per il Contratto di Espansione in ragione della sua capacità di favorire il ricambio generazionale, i necessari percorsi di aggiornamento delle competenze dei lavoratori in coerenza con il processo di trasformazione digitale delle imprese, individuando le risorse che ne consentano una piena operatività anche per il prossimo triennio ovvero individuando soluzioni che, compatibilmente con i saldi di bilancio, ne consentano una definizione strutturale.
Contestualmente, le Istituzioni dovranno accompagnare la Filiera lungo questo percorso di trasformazione, semplificando il quadro normativo in vari aspetti (autorizzazioni, armonizzazione dei limiti elettromagnetici agli standard Ue, assegnazione di nuove frequenze), promuovendo gli investimenti pubblici e privati in Ricerca e Sviluppo e sostenendo i programmi di formazione e sviluppo delle
competenze digitali. Su questo aspetto è fondamentale investire a tutti i livelli, nella scuola, negli Its Accademy, nelle Università, soprattutto nelle materie Stem, promuovendo un modello virtuoso tra sistema educativo e lavoro a vantaggio delle giovani generazioni, e soprattutto delle ragazze alle quali dobbiamo offrire pari condizioni competitive.
Asstel a Telco per l’Italia
La direttrice di Asstel, Laura Di Raimondo, sarà presente a Telco per l’Italia in programma a Roma il prossimo 12 dicembre. Per iscriversi all’evento CLICCARE QUI