Da oltre due anni JobPricing, società specializzata in analisi retributive, produce analisi dettagliate sugli stipendi degli italiani e ha fornito, in esclusiva a Cor.Com, una fotografia sulla situazione dei quattro settori principali che costituiscono il mondo delle TLC e dell’ICT, ovvero le Telecomunicazioni, il segmento Media Web Comunicazione ed Editoria, i Servizi di Consulenza e Software e la Produzione industriale di Apparecchiature Elettroniche, Elettriche e di Automazione. Lo spaccato, riportato in sintesi nelle tabelle a fianco, si riferisce al settore privato, con dati del primo semestre 2015, consolidati al 30 giugno.
Quale settore offre compensi più elevati? Al primo posto ci sono le Telecomunicazioni, dove, in media, si guadagna una Retribuzione Annua Lorda (RAL) di 37.365 euro, che, insieme a bonus e premi di risultato, arriva a toccare i 38.876 euro di Retribuzione Generale Annua (RGA). A seguire c’è il mondo della Consulenza e del Software, con RAL pari a 35.705 euro e RGA di 36.901 euro. Poi Media e Web, con RAL di 32.480 euro e RGA di 33.259 euro. In quarta posizione, l’Industria Elettronica e dell’Automazione, con RAL medie di 32.016 e RGA di 33.123 euro.
Al di là della media generale, la situazione è comunque piuttosto articolata e se di analizzano i quattro livelli d’inquadramento dei lavoratori (dirigenti, quadri, impiegati e operai) emergono scostamenti significativi. Per chi sta ai vertici delle imprese italiane, il settore incide notevolmente in busta paga. Il delta che separa, per esempio, i dirigenti delle Telecomunicazioni, ovvero i più pagati con 107.500 euro lordi all’anno, e quelli del mondo della Consulenza e del Software, con 92.282 euro, vale oltre il 15% in busta paga. Più contenuta, invece, è la differenza per i quadri e gli impiegati, dove è invece l’Industria Elettronica e dell’Automazione a pagare di più. Discorso a parte va fatto per gli operai, che guadagnano, in media da 26.650 euro lordi nelle Telecomunicazioni a 24.448 euro nel segmento dei Media, registrando valori che si attestano sempre al di sopra di quelli nazionali. Nelle Telecomunicazioni sono più elevati, addirittura, del 12%. L’ICT, in altre parole, è un buon settore in cui trovare un’occupazione per impieghi di bassa qualifica. Gli impiegati delle Telecomunicazioni, per esempio, percepiscono stipendi più alti dell’8,5% rispetto ai valori nazionali. Nell’Industria dell’Elettronica e dell’Automazione sfiorano un +12%. Non conviene affatto, al contrario, ai dirigenti del mondo Software e Consulenza (-12,5% sul dato nazionale) oppure ai quadri del mondo Media e Web, che perdono il 4,1% in busta paga sulla media italiana.
Fin qui il dato generale odierno, ma chi vince e chi perde nel tempo? La situazione è abbastanza definita: il trend tendenziale (rispetto al 31 dicembre 2014) è negativo in tutti i settori dell’ICT e delle TLC per i dirigenti e per i quadri (fa eccezione solo l’Industria in senso stretto), mentre per impiegati e operai, al contrario, la busta paga sta crescendo, con aumenti che, nel caso dei blue collar, sono addirittura più marcati rispetto alla media nazionale. L’Industria resiste di più alla crescita dell’inflazione, mentre andamenti più deboli si registrano in busta paga tra chi lavora nel mondo Media, Web, Comunicazione ed Editoria. Fattori discriminanti per chi cerca buone retribuzioni sono anche la dimensione d’impresa e il territorio. Le medie parlano chiaro: tra piccole e grandi imprese il differenziale retributivo arriva quasi al 50% nell’Industria o nel mondo Media e Web, un segmento, peraltro, in cui conta molto la geografia. Un posto di lavoro in questo settore a Milano può valere il 23% in più rispetto a Palermo. Piuttosto marcata la differenza Nord-Sud anche per Software e Consulenza (20%) e Telecomunicazioni (12%), mentre per l’Industria il fattore geografico non ha molta rilevanza. Nord, Centro e Sud offrono stipendi sempre superiori alla media, mostrando come l’ICT sia comunque un buon mercato del lavoro in termini retributivi.