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Tlc, ecco l’analisi di Agcom: incentivi per migrare dal rame alla fibra

Approvato il provvedimento. La parola passa alla Commissione Ue, si punta a chiudere entro luglio. Le misure dell’Authority mirate ad agevolare la realizzazione delle reti ultrabroadband. Giù i prezzi per l’accesso al Vula nel triennio 2018-2020. Previste penali per prevenire condotte anti-competitive

Pubblicato il 03 Giu 2019

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Il dado è tratto: l’Authority per le Garanzie nelle Comunicazioni ha concluso l’analisi di mercato sull’accesso alla rete fissa. Analisi che include anche le valutazioni sulla proposta di scorporo dell’infrastruttura di Tim avanzata a suo tempo dall’Ad Amos Genish su cui il neo numero uno Luigi Gubitosi ha chiesto un “aggiornamento” in vista del nuovo scenario che si va delineando.

“Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni nella riunione odierna ha concluso l’analisi di mercato di cui alla delibera 613/18/Cons, integrando taluni elementi alla luce delle informazioni acquisite nel processo di consultazione”, si legge nella nota emessa dall’Authority a seguito della conclusione dell’analisi.

Lo schema di provvedimento che ora passa al vaglio della Commissione Ue – Agcom punta a chiudere la partita entro fine luglio ossia entro la scadenza del mandato settennale come annunciato dal presidente Angelo Marcello Cardani – è votato all’accelerazione della realizzazione delle reti a banda ultralarga. “Fermi restando gli obiettivi di tutela della concorrenza e del consumatore, gli interventi dell’Autorità sono orientati allo sviluppo delle reti ad alta capacità, accelerandone i processi di migrazione, al fine di contribuire a conseguire gli obiettivi della Gigabit Society posti dall’Unione europea”, si legge ancora nella nota.

Ridotti i prezzi di accesso al Vula per il triennio 2018-2020

Le maggiori novità sui prezzi sui prezzi dei servizi di accesso riguardano il Vula per il quale, rispetto alla consultazione pubblica, l’Autorità ha approvato una riduzione per gli anni 2018, 2019 e 2020. Resta invece immutato a 12,50 euro/mese il canone al 2021. Un’ulteriore sensibile riduzione di prezzo, rispetto alla consultazione, ha riguardato i canoni della banda per il trasporto dei dati dalle centrali locali ai nodi degli operatori alternativi. “L’Autorità conferma l’intenzione di agevolare la migrazione delle linee di accesso dal rame alla fibra. A tal fine ha apportato, rispetto al testo andato in consultazione pubblica, alcune modifiche alla disciplina del processo di migrazione (decommissioning)”, si legge sulla nota dell’Authority. In particolare “l’Autorità ha previsto incentivi per ridurre i costi di migrazione e penali per prevenire condotte anti-competitive”.

Deregulation per Milano e rimedi geografici ad hoc

Rispetto allo schema posto in consultazione con la delibera 613/18/Cons, si conferma la deregolamentazione del comune di Milano. Nel resto del territorio nazionale – si legge nalla nota Agcom – si confermano gli obblighi regolamentari e si procede ad una differenziazione geografica dei rimedi – con rimozione del vincolo di controllo di prezzo, che, per il momento, riguarderà solo il bitstream (e non i servizi del mercato 3a quali Slu, Ull, accesso ai cavidotti e alla fibra spenta, Vuva) e il Wlr – in poco meno di 30 città italiane nelle quali la quota di mercato al dettaglio e all’ingrosso di Tim risulta inferiore ad una determinata soglia e in cui almeno due reti di accesso alternative a Tim coprono ciascuna il 60% del territorio. “L’Autorità, a seguito di monitoraggio, potrà introdurre, dal 2021, un grado di flessibilità nel pricing wholesale Vula, dopo aver verificato – nel 2020 – quale sia stata l’evoluzione effettiva della concorrenza e l’effettivo grado di adozione (take up) degli accessi ad alta capacità”.

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