Telefonica rilancia su Gvt. Dopo le indiscrezioni sulla controfferta di 7 miliardi da parte di Telecom Italia, filtrano indiscrezioni sul contrattacco di Telefonica, pronta a rendere più attrattiva la sua offerta aggiungendo un accordo sui contenuti Tv. Lo riporta Reuters citando voci a conoscenza delle dinamiche dell’offerta: “Fino ad ora non è stato rivelato, ma l’offerta di Telefonica vale più dei 6,7 miliardi di euro messi sul tavolo, perchè include anche un accordo sui contenuti televisivi con Vivendi,” ha detto la fonte. L’accordo prevederebbe delle partnership per condividere, produrre e fare acquisti di contentuti in modo congiunto in un business di alto valore strategico sia per Vivendi che per Telefonica.
Si stringe dunque la partita fra Telecom Italia e Telefonica su Gvt, controllata brasiliana di Vivendi, in vista dell’cda della società francese in calendario il 28 agosto. “Ad oggi – ha detto però Vivendi – abbiamo ricevuto una sola offerta, quella di Telefonica“. Giovedì scorso, in un comunicato ufficiale, Telecom Italia ha confermato che sono in corso approfondimenti circa l’opportunità di presentare a Vivendi un’offerta di ‘industrial combination’ che includerebbe l’integrazione delle attività brasiliane dei due gruppi. Telecom Italia – si legge nella nota – “precisa che nessuna offerta e’ stata a oggi finalizzata e che l’eventuale decisione di procedere con l’operazione e’ soggetta ad approvazione degli organi sociali di Telecom Italia e TimPart, che peraltro non sono stati convocati”.
Per il gruppo italiano di telecomunicazioni la settimana iniziata oggi rappresenta uno snodo cruciale in vista della riunione del cda prevista per l’ultima settimana di agosto e che potrebbe portare a importanti sviluppi circa la partita relativa a Tim Brasil. Sul piatto l’offerta a Vivendi del 20% del proprio pacchetto azionario (Vivendi diventerebbe il primo azionista di Telecom Italia). Per Telecom Italia e i suoi advisor (Mediobanca, Citi e Bradesco) è venuto ora il momento di stringere sulla proposta che dovrà essere recapitata al gruppo transalpino. Il piano potrebbe prevedere che Vivendi mantenga anche una partecipazione diretta in Gvt, che verrebbe fusa con Tim Brasil, e siglerebbe con Telecom una partnership strategica per la distribuzione di contenuti, un aspetto cruciale per il gruppo transalpino che controlla la pay-tv Canal+ e la Universal Music. Gvt sta lavorando all’analisi della proposta di Telefonica con Goldman Sachs e Credit Suisse.
Sull’offerta di Telefonica è attesa anche in settimana la nota del regolatore brasiliano: Anatel – riporta Bloomberg – ha ricevuto finora la notifica del bid di Telefonica ma non quella sull’offerta di Telecom Italia.
Sul tavolo di Vivendi era giunta, il 5 agosto, l’offerta-blitz di Telefonica: 6,7 miliardi per Gvt, di cui 4 in contanti e il resto rappresentato dal 12% di Telefonica Brasil. Offerta che finora non sembra aver fatto breccia, ma secondo alcuni analisti il fatto che Telefonica offra un importante parte in contanti potrebbe costringere Telecom Italia a dover essa stessa includere nella proposta una parte in denaro. Ma il mercato teme anche un ulteriore rilancio degli spagnoli che potrebbe indurre Telecom ad alzare a sua volta la posta.
Il 28 agosto il Cda di Vivendi esaminerà la proposta arrivata da Telefonica. La proposta degli spagnoli non sarà però l’unica sul tavolo: prima del 28 si saranno riuniti anche i cda di Telecom e Tim Brasil (si parla del 25 agosto) per approvare il piano italiano.
Secondo il Financial Times “Vivendi può permettersi di temporeggiare” sulle offerte per Gvt la cui valutazione “continua a crescere” di fronte a due acquirenti che rilanciano sul prezzo. La quota di mercato di Telefonica che ha già una consolidata presenza in Brasile con l’ operatore Vivo “balzerebbe al 30%” se l’ offerta andasse in porto, ma il Cade “vorrebbe certamente vederci chiaro su questa operazione”.
Dal punto di vista di Telecom Italia, invece, secondo il Financial Times, c’è interesse per “la scarsa presenza del gruppo nel Paese sulla rete fissa” e per la probabilità che “i ricavi di Tim Brasil, col tempo, rallentino”. Un altro problema per la società italiana è il cash, dal momento che “si porta sulle spalle l’ onere di un debito che è quasi tre volte il valore dell’ Ebitda, secondo Barclays. Di conseguenza, un’ offerta puramente cash potrebbe sembrare un azzardo”.