I PROVVEDIMENTI

Tlc, il Ddl Concorrenza è legge. Operativa la nuova golden power

Dal Senato sì definitivo all’alleggerimento dell’obbligo per le telco di condividere gli interventi infrastrutturali: uno sprint per le nuove reti in fibra. Intanto il governo adotta il nuovo regolamento per proteggere le imprese strategiche

Pubblicato il 03 Ago 2022

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Il Ddl sulla Concorrenza ha ottenuto il via libera definitivo dall’Aula del Senato con 161 voti favorevoli, 21 contrari e 2 astenuti. Si conferma, come già nell’ultimo passaggio alla Camera, l’alleggerimento dell’obbligo per gli operatori di telecom di “condividere” gli interventi di realizzazione delle reti in fibra ottica. Sono, infatti, modificati gli articoli 23 e 24 che l’industria delle tlc aveva contestato.

Il prossimo governo, come ricordato dal vice ministro dello Sviluppo economico, Gilberto Pichetto Fratin, dovrà occuparsi dell’attuazione delle deleghe previste. Dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, infatti, solo 20 dei 34 interventi previsti partiranno subito, mentre gli altri dovranno aspettare i decreti legislativi (nel caso delle deleghe al governo), i decreti ministeriali e altri atti. Tra questi, ci sono due articoli che riguardano le tlc: quello sullo sviluppo delle reti a banda larga e quello sul blocco dei servizi premium sui cellulari.

Separatamente, è diventata operativa la “nuova Golden power, una riforma del provvedimento che protegge meglio le aziende strategiche, legate alla cybersicurezza del Paese, incluse quelle delle tlc. Le novità in materia di poteri speciali arrivano con il nuovo regolamento adottato attraverso un Dpcm firmato dal sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Roberto Garofoli. Il regolamento rende di fatto operativa la riforma approvata a marzo, introducendo una serie di novità che vanno dalla semplificazione al maggior coordinamento, ma anche per una più efficiente gestione delle procedure, vista la mole di operazioni.

Ultrabroadband, procedure più snelle per le infrastrutture di rete

Il testo approvato per il Ddl concorrenza ha modificato le versioni precedenti degli articoli 23 (Procedure per la realizzazione di infrastrutture di nuova generazione) e 24 (Interventi di realizzazione delle reti in fibra ottica), di fatto snellendo le procedure per la realizzazione delle nuove reti. In particolare, l’articolo 24, nella versione inizialmente approvata da Palazzo Chigi prevedeva che “ogni gestore di infrastrutture fisiche e ogni operatore di rete che esegue direttamente o indirettamente opere di genio civile deve coordinarsi con altri operatori di rete che hanno dichiarato pubblicamente piani di realizzazione nella stessa area allo scopo di installare elementi di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità”. La norma è stata fortemente criticata dalle aziende delle tlc, che hanno messo in guardia su possibili impatti negativi sui tempi di esecuzione dei lavori e del rilascio dei permessi.

Ora, in base all’emendamento approvato, “Ogni gestore di infrastrutture fisiche e ogni operatore di rete che esegue direttamente o indirettamente opere di genio civile adottano ogni utile iniziativa al fine del coordinamento con altri operatori di rete per il processo di richiesta dei permessi, la non duplicazione inefficiente di opere del genio civile, la condivisione dei costi di realizzazione”.

Non si tratta più, quindi, di un obbligo alla collaborazione ma di una possibilità di cooperazione. Ma gli operatori saranno comunque incentivati a collaborare. In base alla nuova norma, infatti, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni dovrà adottare “apposite linee guida” per garantire che in sede di esecuzione delle opere “sia incentivata l’installazione di infrastrutture fisiche aggiuntive qualora necessarie a soddisfare le richieste di accesso degli altri operatori di rete”.

Nell’emendamento approvato viene anche ribadito quanto già previsto dal ddl licenziato in Cdm. “In assenza di infrastrutture disponibili, l’installazione delle reti di comunicazione elettronica ad alta velocità è effettuata preferibilmente con tecnologie di scavo a basso impatto ambientale”.

Golden power più forte sui settori strategici

Separatamente è diventata operativa la riforma del Golden power, che prevede istruttorie più veloci, scrematura a monte delle operazioni, più strumenti alle imprese per muoversi con maggior facilità e miglior coordinamento a Palazzo Chigi.

La nuova Golden power si esplicita anche nell’allargamento del perimetro dei poteri speciali e nel rafforzamento delle misure a difesa dei settori strategici, resosi necessario per far fronte al boom di pratiche ma anche alla luce delle incertezze, dal covid alla guerra, che hanno impatto su queste industrie.

Le notifiche di operazioni soggette al Golden power hanno infatti subito negli ultimi anni una crescita continua ed esponenziale: le 8 notifiche del 2014 sono diventate 18 nel 2015, 14 nel 2016, 30 nel 2017, 46 nel 2018, 83 nel 2019. Poi il boom: 342 nel 2020, 496 nel 2021.

Ad incidere è sia l’incremento delle operazioni notificate nei settori “tradizionali” (difesa, energia, trasporti, telecomunicazioni), sia la progressiva estensione della disciplina del golden power a nuovi settori strategici (in particolare 5G, salute, agroalimentare, finanziario, creditizio e assicurativo) e alle operazioni concluse da soggetti europei.

Le novità introdotte dal Dpcm mirano a rendere più spedite le istruttorie, ma anche a introdurre più certezza a beneficio delle imprese. In questo senso viene introdotta una nuova procedura, di cosiddetta “prenotifica”, che consente alle imprese di ottenere nell’arco di un mese informazioni sull’assoggettabilità o meno alla disciplina del golden power: un filtro che dovrebbe arginare il fenomeno delle imprese che, per non incorrere nelle sanzioni, notificano operazioni che poi in molti casi non rientrano nel perimetro della disciplina. Si punta anche a rendere piu’ facile per le imprese l’accesso a regole e strumenti. Garantito infine un maggior coordinamento, con la trasformazione in direzione generale di quello che era il Dipartimento per il coordinamento amministrativo presso Chigi. 

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