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Tlc, in Italia il tracollo è un unicum: in fumo 15 miliardi



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Siamo il quinto Paese in Europa. I ricavi a quota 27,1 miliardi in recupero di uno scarso 0,8%, ma l’ampia contrazione nell’ultimo quinquennio, pari al -9,7%, rappresenta l’unico ridimensionamento fra le principali economie. Rete mobile in affanno a -49% e sulla fissa -20,7%. In rialzo solo Iliad e Fastweb. In Europa a rischio le roadmap 5G e gigabit society: investimenti a -8,6%

Pubblicato il 4 nov 2024



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Èun quadro critico per il settore delle telecomunicazioni in Italia quello delineato dall’indagine annuale dell’Area Studi Mediobanca sui maggiori gruppi mondiali e italiani del comparto. Nonostante un lieve incremento dei ricavi a 27,1 miliardi di euro nel 2023, con un aumento dello 0,8% rispetto al 2022, il Paese ha vissuto un drastico ridimensionamento del 9,7% nell’ultimo quinquennio, unico tra le principali economie europee. La rete mobile ha subito una contrazione del 49%, mentre quella fissa è scesa del 20,7%. In questo contesto, solo Iliad e Fastweb sono riuscite a registrare una crescita positiva.

Estendendo il confronto al 2010, in Italia il giro d’affari del settore ha perso 15 miliardi di euro (-3,3% medio annuo), con la rete mobile in maggior affanno (-49%) rispetto alla fissa (-20,7%). Inoltre, i piani europei per il 5G e la gigabit society sono a rischio a causa di un calo degli investimenti dell’8,6%.

Lieve miglioramento in Europa: Germania leader, Italia quinta

Nel 2023 il settore europeo delle telco è in lieve miglioramento. Il primo mercato è quello tedesco con ricavi per 59,9 miliardi di euro (+1,3% sul 2022), seguito da Regno Unito (37,7 miliardi di euro; +3,1%), Francia (37,6 miliardi di euro; +2,5%) e Spagna (28,3 miliardi di euro; -0,9%); il nostro Paese è in quinta posizione con 27,1 miliardi di euro, in recupero dello 0,8% sul 2022, ma la sua ampia contrazione nel quinquennio (-9,7%) rappresenta l’unico ridimensionamento tra i principali Paesi del Vecchio Continente. Tali dinamiche sono influenzate da numerose variabili, tra cui gli effetti regolamentari e le pressioni competitive che in Italia hanno causato una contrazione dei prezzi nei servizi telefonici pari al -14,1% rispetto al -2,2% medio europeo tra giugno 2019 e giugno 2024.

Dal confronto tra i bilanci aggregati dei principali operatori italiani, che rappresentano circa il 96% del mercato complessivo secondo Agcom, e quelli dei principali attori dell’Emea, si evidenzia una redditività inferiore per le aziende italiane, con un divario che si è ampliato notevolmente dal 2021. Nei principali gruppi italiani, l’aumento dei costi operativi, degli ammortamenti e degli interessi passivi, in un contesto di ricavi in difficoltà, ha portato l’ebit margin in territorio negativo nel 2023 (-0,1% rispetto al +12,6% del 2019), a fronte del +16,1% registrato dai leader dell’Emea (+13,1% nel 2019). Anche la redditività del capitale investito ha seguito un percorso simile, con il Roi aggregato delle telco italiane che è sceso dal 4,9% del 2019 allo 0,1% nel 2023, rispetto al 7,9% dell’Emea, rimanendo costantemente sotto il costo del capitale stimato all’8,1% nel 2023.

Principali operatori in Italia

Nel primo semestre del 2024, i ricavi domestici dei principali operatori italiani, esclusa Vodafone a causa dell’indisponibilità delle ultime relazioni infrannuali, hanno registrato una crescita dell’1,9%. La telefonia fissa ha evidenziato un aumento del 3,9% anno su anno, continuando il trend positivo già osservato nel 2023. Al contrario, il comparto mobile ha continuato a declinare, con una riduzione dell’1%. La diminuzione del fatturato si è concentrata nelle divisioni mobili di WindTre, che ha subito un calo del 4,5%, Tim con un calo dell’1,8%, e PosteMobile con un decremento dello 0,6%. Iliad Italia ha continuato a crescere, registrando un aumento dell’11,3%, beneficiando anche dei servizi di telefonia fissa lanciati nel gennaio 2022. Anche Fastweb ha visto un incremento, con i ricavi complessivi in aumento del 7,1% e un significativo +13,7% nel segmento mobile.

Il mercato italiano delle telecomunicazioni è uno dei più frammentati e competitivi d’Europa. L’integrazione di Vodafone Italia in Fastweb, prevista per il completamento entro il primo trimestre del 2025, ridurrà il numero di operatori infrastrutturati attivi nel paese da cinque a quattro. Alla fine del 2023, in Italia operavano circa 20 operatori virtuali (Mvno) nel settore mobile, oltre a una vasta gamma di operatori nella rete fissa, tra cui nuovi entranti come Iliad, Sky, Aruba, Virgin ed Enel Fibra. Nonostante alcuni segnali di consolidamento, il settore italiano non ha ancora raggiunto i livelli di integrazione osservabili a livello internazionale. La necessità di raggiungere dimensioni adeguate per sostenere investimenti infrastrutturali a lungo termine, insieme a una redditività non sempre soddisfacente, sta ridefinendo il settore. In Europa, si possono osservare simili processi di integrazione nel mercato spagnolo e in quello britannico, dove Vodafone e Three Uk hanno annunciato la fusione delle loro attività.

Nel 2023, Tim ha registrato il maggiore fatturato tra le attività italiane con 11,9 miliardi di euro (+0,5% rispetto al 2022), seguita da Vodafone con 4,8 miliardi di euro (+0,4%), Wind Tre con 4,1 miliardi di euro (-3,4%) e Fastweb con 2,6 miliardi di euro (+6,2%). Iliad è al quinto posto con 1,1 miliardi di euro (+16,5%).

Sfide e opportunità del comparto

Nel primo semestre del 2024, il giro d’affari aggregato delle principali telecomunicazioni mondiali è aumentato dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. Le società asiatiche hanno guidato questa crescita con un incremento del 2,8%, trainato dai player giapponesi (+3,1%) e cinesi (+2,9%) grazie alla loro forte presenza nel mercato del 5G e alla diversificazione industriale. I ricavi da Ict e servizi innovativi superano già il 20% per i principali attori asiatici. Gli operatori dell’Emea registrano una crescita dell’1,4%, mentre le telco americane subiscono una lieve contrazione dello 0,2%.

Il margine operativo netto (Mon) è cresciuto del 4,3% nei primi sei mesi del 2024, principalmente grazie all’Emea (+11,7%) e alle società cinesi (+8,2%), mentre le aziende americane hanno visto un calo del 1,1%, pur mantenendo il miglior ebit margin del settore (21,0%). Le società europee hanno mostrato un incremento significativo del Mon (+15,5%), trainato dalla performance di Vmed O2 Uk (+501,4%), Tim (+19,1%) e Deutsche Telekom (+15,1%).

Investimenti: rallentamento preoccupante per l’Europa

Nonostante ciò, gli investimenti a livello globale sono diminuiti del 5,1%, con cali significativi nelle Americhe (-13,6%) e in Europa (-8,6%). Questo rallentamento è preoccupante per il continente europeo, che ha bisogno di ulteriori investimenti stimati tra 170 e 200 miliardi di euro entro il 2030 per raggiungere gli obiettivi della gigabit society e del 5G.

Sottoscrizioni 5G: sono il 22% del totale

A giugno 2024, le sottoscrizioni globali in 5G hanno raggiunto 1,9 miliardi, pari al 22% delle sottoscrizioni mobili totali, con 320 operatori che hanno lanciato servizi commerciali 5G, di cui solo una sessantina in modalità standalone.

Ricavi: Deutsche Telekom leader

La classifica europea per ricavi nel primo semestre 2024 è guidata da Deutsche Telekom con 56,3 miliardi di euro (+2,3%), seguita da Telefónica, Orange, Vodafone, BT Group e Tim. Tim ha visto i suoi ricavi incrementati grazie alle attività in Brasile e alla crescita della sua unità domestica.

Nel 2023, il giro d’affari globale delle principali telco è aumentato del 2,0% rispetto al 2022, con i servizi Ict che hanno mostrato una crescita più dinamica (+13,4%). Le telco asiatiche continuano a dominare con un rialzo del 4,7% nel 2023. La cinese China Mobile si posiziona al primo posto per ricavi mondiali, seguita da Verizon e Deutsche Telekom.

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