La Ue affila le armi contro la Cina. La Commissione europea ha richiesto consultazioni presso l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) con l’obiettivo di eliminare le pratiche commerciali sleali e illegali da parte della Cina nella sfera della proprietà intellettuale. La Cina, secondo Bruxelles, ha autorizzato i suoi tribunali a fissare tassi di royalty vincolanti a livello mondiale per i brevetti essenziali standard dell’Ue, senza il consenso del titolare del brevetto.
L’impatto sulle aziende tech
Questo spinge le innovative aziende high-tech europee ad abbassare le loro tariffe su base mondiale, offrendo così ingiustamente ai produttori cinesi un accesso più economico a quelle tecnologie europee. Inoltre interferisce indebitamente con la competenza dei tribunali dell’Ue per le questioni relative ai brevetti europei. La Commissione Europea “è fermamente convinta che tali pratiche siano incompatibili con l’Accordo dell’Omc sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (TRIPs)”.
Dato che la Cina non ha raggiunto alcuna soluzione negoziata soddisfacente, l’Ue “è costretta a chiedere consultazioni come primo passo in questa procedura di risoluzione delle controversie presso l’Omc, con l’obiettivo di garantire che le sue industrie ad alta tecnologi, in particolare nel settore delle telecomunicazioni, possano esercitare efficacemente i propri diritti di brevetto e proteggere i propri investimenti nell’innovazione”, spiega l’esecutivo Ue.
“Le vivaci industrie high-tech dell’Ue devono poter competere in modo equo e in condizioni di parità. In caso contrario, la Commissione adotta misure decisive per tutelare i loro diritti – rimarca Maroš Šefcovic, commissario per il Commercio e la sicurezza economica – La R&S è un motore per l’innovazione che garantisce la leadership dell’Ue nello sviluppo delle tecnologie future e deve essere adeguatamente ricompensata. Sfidiamo queste pratiche commerciali sleali presso l’Organizzazione mondiale del commercio”.
I prossimi passi
Le consultazioni per la risoluzione delle controversie che l’Ue ha richiesto sono il primo passo nel procedimento di risoluzione delle controversie del Wto. Se non condurranno a una soluzione soddisfacente entro 60 giorni, Bruxelles potrà passare alla fase di contenzioso e richiedere che il Wto istituisca un panel per pronunciarsi sulla questione.
Il contesto
Il caso riguarda i brevetti che proteggono le tecnologie essenziali per la produzione di beni che rispettano uno standard, come ad esempio il 5G per i telefoni cellulari. Le aziende europee detengono molti di questi brevetti high-tech, in particolare nel settore delle telecomunicazioni, che conferiscono loro un vantaggio tecnologico. Fissando tassi di royalty a livello mondiale per tali brevetti, la Cina ha tentato di costringere le aziende dell’Ue a concedere ai produttori cinesi un accesso più economico a tale tecnologia europea.