CONSOLIDAMENTO

Tlc, l’assist di Etno e Gsma alla strategia Letta: “Riforma del settore è indifferibile”



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Le associazioni che rappresentano i principali player della filiera delle telecomunicazioni chiedono di passare subito all’azione. “In Europa c’è un gap di investimenti nelle nuove reti di 200 miliardi, se non si affronta la situazione si mineranno le ambizioni socio-economiche del continente e la sicurezza”. Riflettori sul Digital Networks Act

Pubblicato il 19 apr 2024



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Etno e Gsma, le associazioni industriali che rappresentano i principali operatori di telecomunicazioni europei, fanno sapere di “accogliere con favore il rapporto di alto livello di Enrico LettaMolto più di un mercato'”, pubblicato questa settimana dal Consiglio europeo. In questo contesto, le associazioni incoraggiano gli Stati membri a sostenere un’azione legislativa rapida nel nuovo ciclo istituzionale, con la massima priorità, come seguito al Libro bianco su “Come gestire le esigenze delle infrastrutture digitali dell’Europa?” .

Il report di Enrico Letta

Etno e Gsma affermano di condividere l’opinione espressa nella relazione di Enrico Letta secondo cui le tendenze geopolitiche, sociali e ambientali indicano tutte la necessità di “un nuovo mercato unico per un mondo più vasto” poiché, oggi, “le aziende europee soffrono di uno straordinario deficit dimensionale rispetto ai loro concorrenti globali , soprattutto da Stati Uniti e Cina”. Ciò ha un impatto sull’intera economia europea e incide sulla competitività di una vasta gamma di settori industriali.

“Accogliamo con favore il riconoscimento di Letta secondo cui ‘un settore delle comunicazioni elettroniche sano e sicuro è fondamentale per la transizione verde, l’innovazione e la resilienza dell’Unione’ – scrivono le associazioni – e che l’attuale divario di investimenti nella connettività gigabit non è più accettabile. Garantire che tutti i nostri cittadini e le nostre imprese siano inclusi nell’era digitale dipende dalla diffusa disponibilità di una connettività avanzata e sicura”.

Soddisfazione anche per “l’appello a completare il mercato unico delle telecomunicazioni dell’Ue e a rinnovare le nostre norme sulle telecomunicazioni alla luce delle mutevoli esigenze odierne nei settori del benessere dei consumatori, della sicurezza e della competitività industriale. Inoltre, sosteniamo il punto di vista di Letta secondo cui la creazione di un vero mercato unico significa che “si dovrebbe prestare la dovuta considerazione alla necessità di un certo livello di consolidamento all’interno dei mercati nazionali”.

Il Whitepaper della Commissione europea

Poiché ora è essenziale agire urgentemente, il rapporto di Enrico Letta fa riferimento al Libro bianco della Commissione europea su “Come gestire le esigenze delle infrastrutture digitali dell’Europa?” come primo passo per affrontare le carenze delle politiche di connettività europee.

L’Etno e la Gsma incoraggiano pertanto gli Stati membri a esprimere il loro forte sostegno all’invito all’azione contenuto nel Libro bianco. Come rappresentanti del settore europeo delle telecomunicazioni, scrivono, “riteniamo che la riforma non sia più rinviabile”.

“È giunto il momento di garantire la leadership nella catena del valore della connettività in rapida evoluzione. Gli Stati Uniti, la Cina e altri concorrenti globali sono già avanti rispetto all’Ue sia in termini di investimenti pro capite che di implementazione di reti 5G avanzate – aggiunge la nota delle associazioni -. L’Ue si trova attualmente ad affrontare un deficit di 200 miliardi di euro in investimenti di rete che, se non affrontato, minerà le ambizioni socioeconomiche e la sicurezza del continente. Le reti di telecomunicazioni sono essenziali per trasformare le industrie, promuovere l’innovazione, migliorare la sostenibilità e garantire l’inclusione di tutti i cittadini dell’Ue nel nostro sistema socioeconomico”.

Focus sul Digital Networks Act

“Non vediamo l’ora di supportare i policy maker europei nel portare avanti una nuova iniziativa legislativa, il Digital Networks Act, per la riforma di questo mercato vitale, che è alla base del futuro dell’Europa come potenza digitale”.

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