LAVORO

Tlc, sindacati al governo: “Serve aprire un tavolo sulla crisi”

Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil si appellano al ministro Passera. Bellavita (Fiom): “Servono politiche industriali per arginare la delocalizzazione delle multinazionali straniere e le difficoltà delle aziende italiane”

Pubblicato il 02 Apr 2012

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I sindacati dei metalmeccanici chiedono al governo di aprire un tavolo sulla crisi del settore Tlc. L’annuncio è di Sergio Bellavita, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile per il settore Ict.

“Di fronte alla perdurante crisi del settore delle telecomunicazioni, i sindacati dei metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, hanno chiesto unitariamente al ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, l’apertura di un tavolo sul settore – dice Bellavita – La gravità della situazione è determinata dal sommarsi di problematiche diverse. Da un lato, abbiamo le decisioni assunte da grandi multinazionali del settore della Information and communication technology, quali Alcatel Lucent e Nokia Siemens, che sono spesso non positive per il nostro Paese e si concretizzano in delocalizzazioni con conseguenti tagli occupazionali. Dall’altro, c’è la crisi di aziende italiane operanti nel settore manifatturiero delle Tlc, quali l’Italtel, cui si aggiunge la perdurante crisi del settore delle installazioni telefoniche, con aziende quali Sirti, Ciet e Mazzoni.”

“Data questa situazione, caratterizzata da una pressoché totale assenza di nuovi investimenti, appare sempre più urgente la necessità di costruire politiche industriali specifiche per le telecomunicazioni concepite nel loro insieme – conclude il sindacalista – Costruzione in cui il Governo può e deve svolgere un decisivo ruolo di impulso”.

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