Parte la prima indagine pan-europea sulle pratiche di gestione del
traffico dati da parte delle aziende delle telecomunicazioni: i
regolatori del mercato Ue, come riporta il Financial Times,
effettueranno una valutazione a tutto campo per verificare che
siano rispettati i principi della neutralità della rete e anche
del libero mercato. L'inchiesta cercherà di capire
innanizitutto se gli operatori, sia di linea fissa che mobile,
offrono ai consumatori sufficienti informazioni sulle loro
politiche di gestione del traffico, che possono finire col
rallentare le connessioni Internet degli utenti.
La Commissione europea non è in assoluto contraria alle politiche
di gestione del traffico di rete da parte delle telco: in una certa
misura, gestire il traffico è necessario per evitare la
congestione sui network degli operatori, alle prese con
un’esplosione del traffico dati. Ma Neelie Kroes, il commissario
europeo responsabile della Digital Agenda, ha chiesto a un comitato
di regolatori Ue del settore telecom di investigare quali siano le
pratiche adottate dagli operatori in questo ambito, anche perché
il 25 maggio entreranno in vigore nuove regole sulla trasparenza
sulle politiche di gestione del traffico. L’indagine regolatoria
(che dovrebbe essere annunciata domani) potrebbe risultare in nuove
norme a difesa della “net neutrality” (che, come noto, implica
un trattamento uguale per tutto il traffico Internet).
Secondo quanto riportato anche l’agenzia Bloomberg, la Kroes
vorrebbe che gli operatori si impegnassero ad assumere un nuovo
atteggiamento di apertura, dichiarando chiaramente in quale modo
rallentano parte del traffico dati o bloccano alcune applicazioni
software. La Kroes si preoccupa del fatto che alcuni operatori
mobili hanno bloccato l’utilizzo da parte dei loro utenti di
applicazioni VoIp come Skype sui cellulari. Questi servizi low-cost
che fanno viaggiare la voce sul protocollo Internet, infatti,
minacciano di ridurre le entrate per gli operatori.
La Kroes vuole anche assicurarsi che gli operatori telecom, fissi e
mobili, non rallentino il traffico dati in maniera contraria ai
principi della libera concorrenza. Infatti, poiché molte telco
oggi vendono servizi tv e video, il commissario si preoccupa che il
rallentamento del traffico possa essere usato per impedire la
corretta trasmissione dei contenuti di provider rivali.
Altro punto su cui la Kroes vuole indagare è quanto spesso i
consumatori finiscano con l’ottenere velocità di download della
loro connessione su banda larga inferiori a quelle pubblicizzate
dalle telco, un tema, come noto, molto caro al commissario.