La corsa per l’acquisizione della quota di Inwit messa in vendita da Telecom Italia si restringe a due concorrenti, Ei Towers e la joint venture tra Cellnex ed F2i: il terzo gruppo che aveva presentato una manifestazione di interesse, American Tower, stando a quanto riporta il sole24ore si sarebbe ritirato dall’asta, e non avrebbe quindi presentato l’offerta vincolante. Le proposte in campo per accaparrarsi le torri di trasmissione per il mobile in vendita saranno esaminate domani dal consiglio d’amministrazione di Telecom Italia, società che ha in portafoglio il 60% di Inwit, di cui sarebbe disposta a cedere fino al 45%.
Le due offerte in campo sono l’espressione di due strategie differenti, tra le quali Telecom sarà chiamata a scegliere: si tratterà di capire, oltre alla valutazione sull’aspetto economico, se la società preferirà cedere il controllo di Inwit, tenendone il 15% e accettando l’offerta per il 45% del capitale presentata da Cellnex-F2i, che sarà poi chiamata a fare un’Opa sul flottante, o se vorrà tenere il controllo della società, e quindi accettare l’offerta di Ei Towers, che acquisirebbe al massimo il 29,9% del capitale, con il proposito di conferire in un secondo tempo a Inwit un migliaio delle torri di tlc che già detiene.
L’offerta vincolante di Cellnex-F2i è stata presentata a Telecom due giorni fa, mentre quella di Ei Towers è stata formalizzata al termine di un cda fiume che si è riunito ieri. Stando alle indiscrezioni che circolano nelle ultime ore l’offerta di Cellnex potrebbe prevedere un rilancio rispetto a quella originaria di 4,5 euro per azione, e potrebbe portare a un valore complessivo di circa 3 miliardi di euro, compresa l’offerta pubblica di acquisto, obbligatoria se l’offerta venisse accettata da Telecom. Quanto a Ei Towers, la società partecipata da Mediaset aveva originariamente messo in campo un’offerta da 5 euro per azione sul 29,9% del capitale di Inwit, circostanza che non renderebbe obbligatoria l’Opa. L’eventuale successiva cessione a Inwit di 100 torri per le Tlc avrebbe invece un valore che si aggira attorno a 200 milioni di euro.