Torna in fermento il mercato europeo delle torri Tlc con gli occhi puntati su Vantage Towers: Brookfield Asset management e DigitalBridge group hanno espresso interesse a un investimento congiunto in una quota della società delle torri mobili di Vodafone, secondo quanto riportato da Bloomberg.
In base alle indiscrezioni i due fondi specializzati in investimenti in infrastrutture stanno valutando di presentare un’offerta vincolante per parte di Vantage (che è quotata a Francoforte) tramite una società del loro portfolio, GD Towers. Brookfield e DigitalBridge hanno comprato insieme la quota di maggioranza di GD Towers da Deutsche Telekom all’inizio di quest’anno.
DigitalBridge è già il secondo maggiore azionista di Vantage con una quota di circa il 4,4%.
In lizza per le torri di Vantage
Vodafone ha intenzione di vendere circa l’82% di Vantage e ha invitato le società interessate a comprare a partecipare a una gara. Si sarebbero già fatti avanti l’operatore Usa di infrastrutture di comunicazione American Tower e le società del private equity Kkr, Global Infrastructure partners e Eqt; anche la spagnola Cellnex ha studiato la fattibilità di un’offerta.
Il gruppo britannico intende al più presto ridurre la partecipazione e si aspetta delle offerte già entro questa settimana.
Vantage Towers ha in portafoglio circa 83mila torri in dieci Paesi europei con ricavi per oltre 1 miliardo di euro nell’esercizio chiuso a marzo 2022 e un margine operativo lordo adjusted di 865 milioni.
Per Vodafone tre opzioni sul tavolo
L’analista di Berenberg, Usman Ghazi, stima che le offerte saranno per almeno la metà della quota di Vantage detenuta da Vodafone e nella forchetta di prezzo tra 27 e 29 euro per azione. “Il desiderio di Vodafone di mantenere il controllo congiunto di Vantage Towers, insieme alla probabile richiesta ai nuovi investitori di ridare slancio ai conti di Vantage Towers per aumentare i ricavi, significa che la base di un’offerta convincente per i fondi infrastrutturali deve essere di almeno la metà della quota azionaria di Vodafone”, è il parere di Ghazi.
Altri analisti parlano di una vendita relativa a una minoranza consistente, circa il 25% della società delle torri, ma molti pensano che Vodafone sarà aperta a un riassetto che porti a una situazione di co-controllo come accaduto per qualche anno in Inwit tra Vodafone e Tim.
“Abbiamo eseguito in linea con le nostre aspettative, realizzato un altro trimestre di crescita sia in Europa che in Africa, e visto un’accelerazione della crescita del business”, ha affermato il ceo di Vodafone Nick Read commentando l’ultima trimestrale. “Anche se non siamo immuni dalle attuali sfide macroeconomiche, siamo sulla buona strada per fornire risultati finanziari per l’anno in linea con le nostre indicazioni. La nostra attenzione a breve termine sulle priorità operative e di portafoglio rimane invariata. Abbiamo fatto buoni progressi verso la stabilizzazione della nostra performance commerciale in Germania e continuiamo a perseguire attivamente le opportunità con Vantage Towers e per rafforzare le nostre posizioni di mercato in Europa”.