L'ANALISI

Trade War Usa-Cina, Samsung riprende quota

Il bando di Trump potrebbe avvantaggiare la casa coerana finora in affanno sulle vendite degli smartphone. E darle sprint sul nuovo mercato dei foldable

Pubblicato il 21 Mag 2019

Samsung-Galaxy-Note9

Sarà la sud-coreana Samsung la vera vincitrice del braccio di ferro commerciale tra Usa e Cina che ha duramente colpito il vendor di Shenzen Huawei, inserito nella lista nera delle aziende che rappresentano una potenziale minaccia alla sicurezza degli Stati Uniti. A poche ore dall’annuncio dell’amministrazione Trump, Google ha deciso che non fornirà più aggiornamenti software ai dispositivi mobili di Huawei venduti fuori dalla Cina e che usano il sistema operativo Android. Mountain View negherà inoltre l’accesso ad alcuni dei servizi di Google, come Play Store, YouTube e Gmail.

Lo strappo, riportato da Reuters, riguarderebbe una porzione non indifferente dei 2,5 miliardi di dispositivi Android dffusi in tutto il mondo e, secondo alcuni commentatori americani, darebbe il colpo fatale alle ambizioni di Huawei, secondo maggior vendor mondiale di smartphone, di scalzare Samsung dalla vetta.

La scorsa settimana Donald Trump ha ufficializzato il bando alle attrezzature di telecomunicazione dei vendor cinesi; poche ore dopo il dipartimento del Commercio ha aggiunto Huawei e 70 affiliate alla cosiddetta Entity List, la “lista nera” che vieta ora al gruppo cinese di comprare componenti da fornitori Usa senza l’approvazione di Washington. Ciò mette di fatto l’azienda cinese fuori dal mercato americano. Il dipartimento del Commercio ha ammorbidito ora le sue posizioni e restituito temporaneamente a Huawei l’autorizzazione a servire gli smartphone in uso negli Stati Uniti fino a metà agosto. Tuttavia, Samsung ha tutto il tempo di recuperare quote sulla rivale numero uno.

Secondo diversi analisti, Huawei è efficacemente riuscita finora a mettere alle corde Samsung grazie all’innovazione tecnologica portata nei suoi nuovi modelli mobili, come Huawei P30 Pro. Le questioni di natura politica giocano adesso a favore della sud-coreana. In particolare, la decisione di Google di non supportare più gli aggiornamenti degli smartphone Huawei potrebbe ritardare il rilascio del Mate X, il nuovo cellulare pieghevole della società cinese, e ridare fiato a Samsung che ha dovuto mettere il suo foldable in stand-by e il cui business soffre anche per il forte calo delle vendite di smartphone.

Huawei potrebbe parzialmente subire un danno anche dalla decisione di alcune aziende produttrici di chip e microchip – come Intel, Qualcomm e Broadcom – di congelare le forniture ai prossimi device del gruppo cinese, come riportato da Bloomberg.

Sia Google che i produttori di chip hanno fatto sapere che agiranno in ottemperanza alla linea dettata dal Commerce department americano, mentre Huawei ha assicurato checontinuerà a fornire aggiornamenti di sicurezza e servizi post-vendita a tutti gli smartphone e tablet Huawei e Honor esistenti, ovvero quelli già venduti o ancora disponibili in tutto il mondo. Continueremo a costruire un ecosistema software sicuro e sostenibile, al fine di fornire la migliore esperienza d’uso a tutti gli utenti a livello globale”.

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