Entro il prossimo anno sarà operativo il satellite italo-francese
Athena Fidus, acronimo suggestivo di “Access on theatres and
european nations for allied forces – French italian dual use
satellite”. L’Asi e il francese Cnes avviarono il programma
quattro anni fa, per realizzare, lanciare e dotare di sistema di
comando e controllo, un satellite geostazionario per usi civili e
militari dedicato soprattutto alle comunicazioni in banda
larga.
Questa nuova risorsa ha lo scopo di duplicare quelle già esistenti
nel caso di malfunzionamenti ovvero indisponibilità, soprattutto
nelle situazioni di emergenza, per fronteggiare calamità e
disastri, assicurando anche la sorveglianza dei punti cosiddetti
sensibili, quali porti, aeroporti, centrali tlc e di energia, nodi
stradali e ferroviari strategici, centri direzionali e così
via.
Athena Fidus sarà una ulteriore risorsa sia per le forze armate
come per le forze di polizia e per gli analoghi corpi dei paesi
alleati nel corso di operazioni multinazionali, garantendo le
interconnessioni senza soluzione di continuità, seamless tra siti
aventi infrastrutture di telecomunicazioni locali.
Il sistema è destinato a divenire il fulcro delle operazioni
multinazionali europee, al di là delle capacità di cooperazione
pure esistenti fra Nato e Ue, fornendo un accesso a Internet a
larga banda per computer fissi, portatili e palmari, specialmente
per le aree con collegamenti problematici. Il controllo del
territorio e la certezza delle comunicazioni sono due punti
strategici, ma ci sono voluti decenni perché due paesi europei,
Italia e Francia, passassero dalle parole al clik. È appena il
caso di ricordare che la Ue non è fatta di due paesi soltanto.