“Non ero a conoscenza dell’esistenza di dossier sui dipendenti
Telecom e Porelli”. Ha risposto così il presidente Marco
Tronchetti Provera alle domande dei legali legale di Marcello
Gualtieri ex fiscalista di Emanuele Cipriani, davanti al Gup
milanese Mariolina Panasiti. Di operazioni di dossieraggio,
soprattutto nei confronti delle persone di assumere in Telecom e
Pirelli, aveva parlato ieri uno dei tanti testi sentiti
nell'aula dell'udienza preliminare, Francesco Lambiase, ex
membro della security di Telecom.
Inoltre, come riferiscono i legali del presidente di Pirelli, alle
domande sul fondo Oak, Tronchetti Provera ha ribadito di non aver
mai saputo nulla. Del fondo, avrebbe dichiarato Tronchetti Provera,
gliene aveva parlato Giuliano Tavaroli (ex capo della security di
Telecom e Pirelli, al centro del procedimento milanese, ndr) ma lui
lo aveva invitato ad andare in Procura. Sollecitato dalle domande,
Tronchetti Provera ha poi precisato che il fondo era gestito da
Giorgio Magnoni e faceva capo ad Antonio Rossi.
All'inizio della nuova udienza di interrogatorio, Marco
Tronchetti Provera ha illustrato i contenuti delle memorie e degli
esposti che sono stati presentati nel corso del tempo
all'autorità giudiziaria in seguito ad una serie di verifiche
interne e approfondimenti.
Durante la pausa dell’udienza Tronchetti-Provera ha detto ai
giornalisti di esser lì come “testimone chiamato da un imputato
nei cui confronti i pm dopo 4 anni hanno deciso di chiedere il
rinvio a giudizio. E molti elementi li abbiamo forniti noi ai
magistrati. È affascinante questo tentativo di rovesciare la
realtà da parte di qualcuno”.
“Io sto soltanto rispondendo alle domande – ha detto il manager –
affinché i giudici decidano se sia giusto o meno il rinvio a
giudizio, questo è il tema della giornata. La verità è che
abbiamo denunciato noi e sotto la mia gestione, alla Magistratura,
una serie di irregolarità. Queste persone sono oggi imputate su
nostra iniziativa''.
Tronchetti Provera ha poi osservato che in tutta questa vicenda
“ci sono soltanto 5 persone dell'azienda che avevano creato
un mondo parallelo e le loro dichiarazioni sono contraddittorie”.