Reti mobile congestionate, si punta il dito – a ragione – contro il video streaming come causa principale dell’intasamento dei network. Ma c’è un’altra fonte di traffico massivo, una fonte meno pubblicizzata ma altrettanto dannosa dei video per i network mobili. Una fonte di cui peraltro gli utenti sono del tutto inconsapevoli. Si tratta delle app più popolari degli smartphone, responsabili dell’incremento dei volumi di traffico sulle reti mobili.
Secondo stime di Seven Networks, un vendor specializzato in soluzioni mobili end to end, nell’arco di 24 ore un set di app che ogni cinque minuti va alla ricerca di aggiornamenti genera 298 tentativi di connessione. “I segnali wireless sono una materia delicata, perché la maggior parte delle volte funzionano in maniera nascosta, sullo sfondo, senza che l’utente ne sia consapevole – dice Isabelle Dumont, responsabile marketing di Seven Networks – ma è un fenomeno che cresce di minuto in minuto, di pari passo con il download di una quantità sempre crescente di applicazioni connesse”.
Nell’arco di 24 ore, secondo Seven, la app Yahoo Email genera 240 tentativi di connessione, Twitter si ferma a 90, Espn 130 tentativi, Facebook 125 tentativi, Yahoo IM addirittura 300 tentativi. Se lo smartphone è “dormiente”, cioè non è connesso in rete, ogni tentativo di collegarsi equivale a una trentina di segnalazioni radio che partono dallo smartphone alla ricerca del network wireless.
I segnali generati dalle app più popolari sugli smartphone che girano sul sistema operativo Android di Google potrebbero raggiungere 25 trilioni di tentavi di segnalazione all’ora a livello globale. Il conto si basa su stime di 825mila nuove attivazioni giornaliere di device Android. In totale, ci sono più di 300 milioni di smartphone Android nel mondo, in media ogni device conta 35 app scaricate, alcune delle quali toccano la rete fino a 2.400 volte all’ora, tentando di stabilire una connessione una trentina di volte se la rete è occupata, inaccessibile o spenta.
Secondo Seven, che ha lanciato sul mercato un prodotto per l’ottimizzazione del traffico, ammonta a 212 Mb al mese la quantità di banda “rubata” agli utenti per singolo device a causa dell’attività sottotraccia delle app.