Wind Hellas a un passo dal default: la principale agenzia mondiale
di rating, Standard & Poor’s, boccia la compagnia telefonica
greca di proprietà di Naguib Sawiris e la mette in “selective
default”.
Il 30 giugno scadevano infatti 17,5 milioni di euro di debito, ma
Wind Hellas, spiega Il Sole 24 Ore, non è stata in grado di
rimborsare la somma, che tra l’altro sale a 40 milioni se si
aggiungono altri titoli che arrivano a maturazione a metà luglio e
che fa comune parte di un debito molto più ingente (1,7 miliardi)
che grava sull’intera società.
Tuttavia Wind Hellas ha trovato un accordo con le banche
finanziatrici e i creditori che hanno concesso uno “stand-still
agreement”, ovvero una moratoria di 4 mesi. La società di
Sawiris dovrà usare questo tempo per ristrutturare il debito, ma
soprattutto, nota Il Sole, per cercare nuova finanza (che dovrebbe
versare il magnate egiziano, azionista unico di Wind Hellas tramite
Weather) o trovare nuovi soci da far entrare
nell’azionariato.
L’accordo con le banche è una notizia positiva ma non ha
impedito che scattasse il default di Standard & Poor’s, perché,
spiega il quotidiano economico, implica l’incapacità della
compagnia di rimborsare i pagamenti e quindi un’insolvenza
tecnica. Inoltre, motiva l’agenzia di rating, l’accordo deve
essere ancora approvato dalla maggioranza dei detentori dei titoli
di debito senior (e comunque dalla moratoria è escluso il debito
non garantito del gruppo).
La struttura finanziaria di Wind Hellas è diventata insostenibile
e si rende necessario un intervento straordinario per evitare che,
al termine della moratoria, il default sia definitivo, non
lasciando più scampo alla società ellenica cugina dell’italiana
Wind (i cui conti, però, vanno decisamente meglio).
Ma che cosa ha determinato la crisi di Wind Hellas? Sicuramente il
collasso dell’economia greca ha inferto un duro colpo, ma le
difficoltà di bilancio sono precedenti e il vero “peccato
originale” è il pesante debito: quando il magnate del Cairo
acquistò la società dai fondi di private equity, pagando una
cifra ritenuta esagerata all’epoca, si prese in eredità un
fardello di debito (cui si aggiunse anche la leva messa da Sawiris)
di 2,7 miliardi di euro.
A dicembre, grazie a un default pilotato della subholding londinese
(dove il diritto fallimentare è più agevole) che controlla Wind
Hellas, Sawiris aveva messo in procedura la società ricomprandone
poi gli asset sgravati di metà debito. Ma gli 1,7 miliardi di
esposizione si sono rivelati comunque tanti, troppi dopo che la
Grecia ha iniziato a tremare mandando in tilt tutte le Borse
mondiali.