La chiusura di Facebook e YouTube in Turchia è fuori discussione. Lo afferma il presidente turco Abdullah Gul, in risposta a una domanda dei giornalisti sulle ultime dichiarazioni del premier Recep Tayyip Erdogan, che ha minacciato di bloccare i social network sui quali da giorni vengono pubblicate intercettazioni che lo riguardano, come ad esempio quella in cui ordina al figlio Bilal di far sparire una grossa somma di denaro o definisce insufficiente un versamento effettuato da un gruppo industriale.
Da metà dicembre il premier Erdogan, che guida la Turchia dal 2002, è stato colpito da uno scandalo di corruzione che ha fatto finire in carcere decine di imprenditori, funzionari e amministratori locali e costretto alla dimissioni quattro ministri. L’esecutivo ha reagito con enormi purghe tra la polizia e la magistratura e con una legislazione che rafforza il controllo governativo sui giudici.
Gul ha aggiunto che le ultime norme approvate in materia di Internet consentono di bloccare l’accesso a singoli contenuti, se ritenuti lesivi della privacy di qualcuno. Non è quindi necessario, a suo giudizio, chiudere interi siti web. “YouTube e Facebook sono piattaforme riconosciute in tutto il mondo, un divieto è fuori questione” ha detto il presidente.